Il 3 dicembre del '39
Il 3 dicembre del '39 a stare al mondo volli provar: mio padre, uomo ligio al partito, nome Benito mi volle dar. Mia madre, santa donna di Dio, aggiunse un Pio per contentar uno zio prete, che per commosso ringraziamento mi battezzò. Appena giunto su questa terra ci fu la guerra e il genitor che fu dei primi ad andar via dall'Albania mai più tornò. Mia madre allora cercò lo zio per dirgli: "Pio, che mangerà?" Egli rispose di aver pazienza; "La Provvidenza, vi aiuterà". La provvidenza ci ha poi aiutati con i soldati della Wermacht, poi dopo l'8, seguii gli eventi, e fui parente dello zio Sam. Mia madre donna di gran pietà cercò in politica verginità: sulla sua porta ci scrisse "Mary", scordai la lupa, mi chiamai Jack. Quarantacinque: finì la guerra ma in questa terra pace non c'è: il parabellum fanno cantare per festeggiare la libertà. Mia madre allora che fiutò l'aria fu proletaria e si sposò un pezzo grosso del C.L.N. e io divenni "Benski-Stalin". I giorni passano, i tempi cambiano, i fronti cadono, la piazza calmasi. Restaurazione, televisione, boom economico, seicento Fiat. Mia madre, donna di grande amore, sentì nel cuore l'error di un dì: fu clericale, democristiana e nella lana fede trovò. Ora ho una fabbrica; solo un affanno: un miliardo all'anno appena mi dà. Io son per la D.C. ma di sinistra e socialista diventerò. Mia madre donna ormai d'età morì in odore di santità, io chiesa nobili e terzo stato sempre ho fregato solo per me. On 3 December of '39 I wanted to stay in the world hote : My father, a man loyal to the party, I wanted to give name Benito . My mother , holy woman of God , he added a Pio contentar an uncle priest who baptized me for heartfelt thanks . When he came on this earth, there was the war and the genitor who was the first to leave Albania she never returned . My mother then tried his uncle to tell him : " Pio, who will eat ? " He replied that he had patience, "Providence will help you ." Providence has also helped us with the soldiers of the Wehrmacht , then after 8 , I followed the events , and was a relative of Uncle Sam. My mother, a woman of great piety sought in political virginity : on his door we wrote " Mary," I forgot the she-wolf , I called Jack . Forty-five : the war ended but there is no peace in this land : the parabellum they sing to celebrate freedom. My mother then sniffed the air was proletarian and married a big piece of C.L.N. and I became " Benski - Stalin " . The days go by , times change , the fronts fall , the square calmasi . Restoration, television, boom , six hundred Fiat . My mother , a woman of great love , he felt in his heart an error of one day : was clerical , Democrat and faith found in wool . Now I have a factory , only a trouble : just give me one billion a year . I am for the D.C. but the left and become Socialist . My mother woman now of age died in the odor of sanctity , church I was always noble and third I cheated just for me. L'atomica cinese Si è levata dai deserti in Mongolia occidentale una nuvola di morte, una nuvola spettrale che va. Sopra i campi della Cina, sopra il tempio e la risaia, oltrepassa il Fiume Giallo, oltrepassa la muraglia e va. Sopra il bufalo che rumina, su una civiltà di secoli, sopra le bandiere rosse, sui ritratti dei profeti, sui ritratti dei signori, sopra le tombe impassibili degli antichi imperatori. Sta coprendo un continente, sta correndo verso il mare, copre il cielo fino al punto dove l'occhio può guardare, e va. Sopra il volo dei gabbiani che precipitano in acqua, sopra i pesci che galleggiano e ricoprono la spiaggia, e va. Alzan gli occhi i pescatori verso il cielo così livido: le onde sembra che si fermino, non si sente che il silenzio e le reti sono piene di cadaveri d'argento. Poi le nuvole si rompono e la pioggia lenta cade sopra i tetti delle case, sulle pietre delle strade, sopra gli alberi che muoiono, sopra i campi che si seccano, sopra i cuccioli degli uomini, sulle mandrie che la bevono. Sulle spiagge abbandonate una pioggia che è veleno e che uccide lentamente, pioggia senza arcobaleno, che va. It has risen from the deserts in western Mongolia a cloud of death, a ghostly cloud that goes . Over the fields of China, above the temple and the paddy , cross the Yellow River , past the wall and goes. Above the buffalo that chew the cud , of a civilization of centuries , above the red flags , on the portraits of the prophets , on portraits of lords, unmoved over the graves of the ancient emperors . She's covering a continent , is running towards the sea, covers the sky to the point where the eye can see , and go. Above the flight of seagulls that fall into the water, over the fish that float and cover the beach, and go. Fishermen shall lift up his eyes to heaven so livid : waves seems to stop, you do not hear the silence and networks are full of corpses of silver. Then the clouds break and the rain falls slow above the roofs of the houses, on the stones of the streets, above the trees that die , which dry out over the fields , above the puppies of men, on the herds that drink it . On a deserted beaches rain is poison and that kills slowly , without rain rainbow that goes . Auschwitz Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino: passato per il camino, e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz c'era la neve: il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio; è strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento. Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello, eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento. Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana, e ancora ci porta il vento. Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare, e il vento si poserà. I died with a hundred others, I am that I was dead child: past the chimney, and now I'm in the wind. Auschwitz was the snow: the smoke rose slowly in the cold winter days and now I'm in the wind. At Auschwitz, so many people, but only a great silence; is strange: I can still smile here in the wind. I ask how can a man kill his brother, yet we are millions powder here in the wind. Still the cannon thunders, still not happy blood of the human beast, and yet the wind takes us. I wonder when will that man can learn to live without killing, and the wind shall rest .. Noi non ci saremo Vedremo soltanto una sfera di fuoco, più grande del sole, più vasta del mondo; nemmeno un grido risuonerà, solo il silenzio come un sudario si stenderà fra il cielo e la terra, per mille secoli almeno, ma noi non ci saremo. Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo e i fiumi solcheranno la terra di nuovo, verso gli oceani correranno, e ancora le spiagge risuoneranno delle onde, e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno, ma noi non ci saremo. E catene di monti coperti di neve saranno confine a foreste di abeti mai mano d'uomo le toccherà, e ancora le spiagge risuoneranno delle onde e in alto, lontano, ritornerà il sereno, ma noi non ci saremo. E il vento d'estate che viene dal mare intonerà un canto fra mille rovine, fra le macerie delle città, fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo, ma noi non ci saremo. E dai boschi e dal mare ritorna la vita, e ancora la terra sarà popolata, fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà gli spazi di sempre per mille secoli almeno, ma noi non ci saremo. We will see only one ball of fire, larger than the sun , the world's largest ; not even a cry will resound , only silence like a shroud will spread between heaven and earth, at least for a thousand centuries , but we will not be there . Then for a year the rain will fall down from the sky and the rivers will sail the earth again , to the oceans will run , and still resonate beaches of the waves, and high in the sky shines the rainbow , but we will not be there . And chains of mountains covered with snow border will spruce forests never touch the hand of man , and yet the beaches of the waves resonate and up, far away, the calm will return , but we will not be there . And the summer wind that comes from the sea will sing a song in a thousand ruins , among the ruins of the city, including houses and buildings that slow time crumble between cars and roads will rise the new world , but we will not be there . And from the woods and the sea returns to life , and even the earth will be populated , between nights and days the sun will make the thousand seasons and still the world will travel spaces ever for a thousand centuries at least , but we will not be there . In morte di S.F. Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva; la dolce estate era già cominciata, vicino lui sorrideva. Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava. Non lo sapevi che c'era la morte, quel giorno che ti aspettava? Non lo sapevi che c'era la morte? Quando si è giovani è strano poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano. Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita, quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita? Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa, quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita? Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte: sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte. Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire. Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi. Long and Straight ran the road, the car was running fast ; the sweet summer had already begun, next to him smiling. Strong hand holding the steering wheel, the engine loud singing. You did not know that there was death, that day was waiting for you ? You did not know that there was death? When you are young it is strange to think that our fate to come and take us by the hand. You did not know , but what you heard when the road is crazy , when the machine is out of hand, and on another it's over? You did not know , but what did you think when the crash killed you , even when the sky above is collapsed, when life has fled ? After the silence is only reigned among the twisted metal : on the highway looking for life, but you met death. I would like to know what is served live, love , suffer, spend all your days spent if you had to leave so soon . But I want to remind you as you were , thinking that are still alive, I want to think that I still listen and then you smile like that . Le stelle sono tante, milioni di milioni, la luce dei lampioni si confonde con la strada lucida. Seduto o non seduto, faccio sempre la mia parte, con l'anima in riserva e il cuore che non parte. Però Giovanna io me la ricordo ma è un ricordo che vale dieci lire. E non c'è niente da capire. Mia moglie ha molti uomini, ognuno è una scommessa perduta ogni mattina nello specchio del caffè. Io amo le sue rughe ma lei non lo capisce, ha un cuore da fornaio e forse mi tradisce, però Giovanna è stata la migliore, faceva dei giochetti da impazzire. E non c'è niente da capire. Se tu fossi di ghiaccio ed io fossi di neve, che freddo amore mio, pensaci bene a far l'amore. È giusto quel che dici ma i tuoi calci fanno male, io non ti invidio niente, non ho niente di speciale. Ma se i tuoi occhi fossero ciliege io non ci troverei niente da dire. E non c'è niente da capire. È troppo tempo amore che noi giochiamo a scacchi, mi dicono che stai vincendo e ridono da matti, ma io non lo sapevo che era una partita, posso dartela vinta e tenermi la mia vita. Però se un giorno tornerai da queste parti, riportami i miei occhi e il tuo fucile. E non c'è niente da capire. he stars are many millions of millions , the streetlights merges with the bright road . Sitting or not sitting , I always do my part , with the soul and the heart that will not start. But Joan I still remember but it is a memory that is worth ten pounds . And there's nothing to understand. My wife has many men, each is a lost bet every morning in the mirror of coffee. I love her wrinkles but she does not understand , has a heart of a baker and perhaps betrays me , But Joan was the best , did some tricks so much. And there's nothing to understand. If you were ice and I was of snow, how cold my love , think carefully to make love. It's right what you say but your kicks hurt , I do not envy you at all, I do not have anything special. But if your eyes were cherries I would have nothing to say. And there's nothing to understand. It is too long love that we play chess, tell me you're winning and laugh crazy, but I did not know it was a game, I can give it to overcome and keep my life. But if one day return to these parts , bring me back my eyes and your rifle. And there's nothing to understand. PigroTu sai citare i classici a memoria ma non distingui il ramo da una foglia il ramo da una foglia Pigro! Una mente fertile dici è alla base ma la tua scienza ha creato l'ignoranza ha creato l'ignoranza Pigro! E poi le parolacce che ti lasci scappare che servono a condire il tuo discorso d'autore come bava di lumache stanno lì a dimostrare ch'è vero è vero non si può migliorare col tuo schifo di educazione col tuo schifo di educazione Pigro! La capra per il latte la donna per le voglie ma non ti accorgi della noia che ha tua moglie della noia che ha tua moglie Pigro! Tu castighi i figli in maniera esemplare poi dici siamo liberi nessuno deve giudicare nessuno deve giudicare Pigro! E poi le parolacce che ti lasci scappare che servono a condire il tuo discorso d'autore come bava di lumache stanno lì a dimostrare ch'è vero è vero non si può migliorare col tuo schifo di educazione col tuo schifo di educazione Pigro! Monna Lisa Sì, vorrei rubarla, vorrei rubare quello che mi apparteneva sì, vorrei rubarla e nasconderla in una cassa di patate, di patate. Il custode parigino che spiava le bambine dell’asilo ora ha la bocca piena di biglietti del museo, del museo. Lassù una civetta urla ed io ancora non ho iniziato il mio lavoro, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa... La scuola è una gran cosa e soprattutto se ti insegnano ad amare i capolavori del passato, però è un peccato che tu non li puoi vedere, né toccare. E la cultura mi sorride fra le ombre e le tende di velluto ed io sto torturando la tela col rasoio e con le unghie, con le unghie. Il custode si lamenta, probabilmente vuole un’altra botta in testa, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa... Di sotto stanno urlando, certamente mi dicono di uscire il francese non lo afferro, per questo me ne sto ancora un poco qui a pensare a pensare. Il custode si lamenta, probabilmente vuole un’altra botta in testa, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa.
In tua assenza Ancora sono stato nella tua stanza a rompere specchi a rompere specchi nella tua stanza più segreta Di nuovo Sui frammenti prende forma la memoria Il lungo addio Quando mi prendi la pelle cerca un corpo che non ho mai Posso dormire in un letto sempre caldo e sfatto a metà Ho i piedi bagnati e qualcosa non va non ho mai fame e mi sento un po' giù Vorrei andarmene un po' via Vorrei dirti di andar via Voglio dirti di andar via Voglio andarmene un po' via, via Sempre qualcuno che dorme nel mio bagno e mangia con noi Credi davvero che io non riuscirei a fare quello che vuoi Ma non riesco a dormire e il cuore non va Ho un nodo in gola e mi sento un po' giù Vorrei andarmene un po' via Vorrei dirti di andar via Voglio dirvi di andar via Voglio andarmene un po' via, via Non è geniale che ci sia chi sputa sempre nel mio caffè Non è poi male se riesco ad addormentarmi per terra alle sei Mi sento nervoso, qualcosa non va Non ho più fame e mi sento un po' giù Vorrei andarmene un po' via Vorrei dirti di andar via Voglio dirvi di andar via Voglio andarmene un po' via, via Vincent Price Se scricchiola una porta e un maniaco s'infila nella trama di un film se una bambina bionda si trasforma in un mostro sorseggiando del gin sei più allegro che mai che dolce piacere il terrore! Se il gatto delle nevi falcia venti persone dietro ad uno skilift se c'è uno squalo bianco che divora i bagnini di Miami Beach solo un dubbio c'è in te: sapere lo squalo chi è. E allora... è Vincent Price lo sai È proprio Vincent Price lo sai Si inventerà fantasmi senza pietà La lama di un coltello lucidata di fresco sulla gola di lei il sangue lo zampillo poi un grido funesto so che il diavolo sei è più allegro che mai sottile piacere il terrore! Nel parco passi lenti non lo vedi ma lo senti l'assassino dov'è La madre superiora che ha murato una suora proprio dietro il bidè solo un dubbio c'è in te sapere la suora chi è Ma è Vincent Price lo sai È proprio Vincent Price lo sai Ti venderà fantasmi senza pietà Ma quando alla mattina tu ti scopri allo specchio la faccia che hai e mentre fai la barba giunge un suono all'orecchio sta russando anche lei dubbi ormai non hai più quegli occhi e quel mostro sei tu Ma Vincent Price non è Vincent Price non è Il trucco non c'è puoi farti paura da te. Buon anno La guerra è sull'altra radio è lì da tanti anni ormai gente che aspetta ai vetri e i giorni non passano mai cerchi sempre più freddi nel panico d'inverno crescono i vuoti di luce ed io già ferito in amore le braccia intrecciate nei sogni cercando il momento più dolce la guerra è persa da tempo e io con nel cuore il ricordo di noi le porte e i nervi aperti e una voce che dice addio mi siedo per un momento buon anno amore mio Non è colpa mia, non è colpa mia lo schianto della vita è come un lampo sullo schermo non è colpa mia, non è colpa mia non vedi come tutto arriva sempre troppo tardi per noi Le strade sempre più vuote e i nastri ripetono addio stringimi ancora più forte adesso ho paura e non ti vedo più l'Oriente è un'ombra in fiamme e noi non ci sbagliamo mai vago senso di orrore e il veleno scende sempre più giù Non è colpa mia, non è colpa mia lo schianto della vita è come un lampo sullo schermo non è colpa mia, non è colpa mia non vedi come tutto arriva sempre troppo tardi per noi Forse anche noi... Forse anche noi ci siamo sbagliati credere a tutto e a tutti tranne che a noi sempre più lenti le stesse domande e i soldi non bastano mai non ho più voglia di ridere forte non ho più voglia di ridere forte E questa strana città che non vuole cadere frecce bastarde che non sanno mirare e il sangue sale agli occhi e non puoi più non vedere quella mano che cade lontano lasciando soltanto tramonti per noi E la gente sempre vinta in questa merda di mondo indubbiamente amare è un onore ma i conti non tornano mai sono stanco di storie che strappano il cuore ne ho abbastanza di vetri che tagliano il cuore Certo è un mondo moderno ma non so dove andare stanno aprendo le porte e io non so dove andare e mentre tutto cade vorrei alzarmi e vedere questo fiume che avanza s'ingrossa e travolge ogni cosa e vince per noi Piccole anime And all I want is little souls Sharon Tate Miss Monroe come un cancro Silvya Plath Qualcuno dice che è l'oscurità ... ma quando il fiato non ti basta mai Ce que je veux c'est des petite âmes Jeanne Seberg Renè Crevel come una colpa M. Boulin qualcuno dice che è l'umidità ... ma quando il cuore non ti basta mai ogni reazione vuole un dubbio ma tu non ne hai la tua vita non trema mai la tua vita non trema mai la tua vita non trema mai la tua vita non trema mai Ich enzhäle kleinen seelen Richard Gerstl und Georg Trakl come un capriccio Ludwig II qualcuno dice che è l'acidità ... ma quando un grido non ti basta mai Quod volo est parvae animae Cleopatra vel Socrates come un'accusa Jesus Christus qualcuno parla e poi non dice mai ... ma quando il tempo è tutto quel che hai Stracci alle fiamme Stracci alle fiamme occhi allungati un colpo alle porte in fondo, giusto in fondo alla vita scelti orizzonti spingi oltre il cielo mani, mani alle porte un soffio e voli via donne allagate dritte al mio cuore in centro rapide azzurre when I lose my way turning on pain swingers out of dance swingers out of dance swingers out of dance stracci ai ricordi in piccoli amici queste signore l'alba aspetta in fondo alla vita pallide stragi vuote al tornare unghie, unghie alle porte un soffio e poi è finita piogge smaglianti dritte al mio cuore in centro rapide azzurre when I lose my way turning on pain swingers out of dance swingers out of dance swingers out of dance Cinque strade Quante notti ritornano accanto a me vorrei prendere un volo e andarmene via e sai che vorrei Quante volte ho pensato alle mie follie giochi d'ombra su altari di luce via per giungere a casa Primavere inchiodate e spazzate via ma questa voce su un disco che gira e gira e non è neanche mia Cinque strade due voci chi avanza nel cortile questo cuore è un cuore che osserva la sua lama quanta neve rovesciata sulla punta delle dita questo uomo è un uomo che osserva la sua vita Quanti giorni passati a fissare il cielo avrei potuto ammazzarti con una mano avessi avuto un motivo Questi rami che crescono senza un Dio ma questa voce su un disco che gira e gira e non è neanche mia Sette strade sei voci chi avanza nel cortile questo cuore è un cuore che osserva la sua lama quanta neve rovesciata sulla punta delle dita questo uomo è un uomo che osserva la sua vita Perché il mio amore Perché il mio amore affonda in questa vita nudo mistico affamato Perché ho un destino oscuro e non paura avendo aperto il cuore al mio infinito senza soldi senza onore libero nei sogni del mattino Perché io credo che ogni erba è santa così il silenzio i mantra il vuoto il Buddha i sogni Perché il terrore è quando il corpo esplode urlando a morte negri mafia skinheads India Roma e Tibet santo nel mio cuore l'universo entra e esce in questo corpo immobile nel vuoto Quale mostro o quale sogno ci ha portati via non esiste un Dio chiunque sia ovunque sia Perché rinuncio ai figli in questa vita no human flesh for the catholic throat and the holy wars Perché mi sveglio e immagino il futuro e vedo uomini con uomini con donne amarsi ovunque e non paura solitario come un fiume lentamente scendo verso il mare Perché mi siedo in terra a respirare e resto immobile per ore e ore Perché il mio corpo è unico e mortale ti lascio scarpe calze e fogli scritti nel silenzio per trovare un po' di pace poi sporcando appena il cielo vengo nel tramonto della sera Troppe canzoni Troppe canzoni troppo futuro troppe illusioni e nuovi amori digitali Troppo classismo troppo proibizionismo troppo silenzio e incomprensibili prigioni troppa polizia Solo perché respiro ho illuminazioni solo perché respiro ho allucinazioni solo perché respiro ho strane emozioni Troppo fascismo troppo rumore troppi computer e mostruose religioni Troppa violenza troppe autostrade e bombe soprannaturali just beatin' on my brain Solo perché respiro ho illuminazioni solo perché respiro ho allucinazioni solo perché respiro ho strane emozioni Blues Ci sono uomini che toccano il denaro come fosse energia uomini che perdono la loro vera voce molto presto nella vita che parlano di cose che non hanno mai visto nella loro vita milioni di uomini a cui (altri uomini) hanno distrutto il corpo modificato i sogni posseduta la coscienza in cambio di luce artificiale uomini che adorano la scienza come fosse dio e nominano dio come fosse vero e hanno affidato il proprio corpo al magico potere dell'informazione universale uomini nascosti sotto una bandiera e come bambini tradiscono sè stessi e gli altri per paura che guardano la televisione solo 5 minuti alla settimana e per questo si sentono migliori di altri uomini ma comunque non riescono a farla finita uomini che parlano d'arte come fosse natura e guardano la natura come fosse un quadro uomini che prendono le difese di jugoslavi indios portoricani africani indiani così li fanno morire ci sono uomini giovani che entrano in 'centri sociali' come in una chiesa e non li capisco uomini vecchi che piangono abbandonati e muoiono soli ovunque nel mondo ma non c'è davvero niente che possiamo fare uomini che parlano di anima reincarnazione spirito e non sanno nemmeno loro di che cazzo stanno parlando uomini che detestano questa società e hanno già pronte le loro nuove regole ma dovranno usare le armi come sempre ci sono milioni di uomini che hanno perso la ragione per paura della solitudine la solitudine che opprime la solitudine che dilata la mente la solitudine che è malinconia di tutte le coscienze del corpo la solitudine che è una striscia di sangue sulla propria porta lasciata dall'angelo della notte la solitudine che umilia il potere e fa strisciare i suoi idoli ai miei piedi uno per uno la solitudine che è potenza del corpo luce naturale e bisogno d'amore la solitudine che è smettere di avere paura la solitudine che è la fine del regno di dio ogni cosa su questa terra è tenuta sotto controllo le macchine gli uomini milioni di uomini esseri umani rinchiusi in prigioni e manicomi a Milano come Teheran Los Angeles Johannesburg Cuba Giappone e non li possiamo salvare ognuno di noi può tentare di salvare sè stesso ci sono uomini che si preoccupano continuamente delle guerre degli altri così nascondono la propria guerra dentro ognuno di loro uomini che cantano parole il cui senso è la morte dell'immaginazione che suonano musica etnica perché nelle loro vene scorre il sangue di missionari mercanti e militari e come loro pensano un nuovo ordine del mondo uomini che hanno inventato la parola 'arte' per mezzo della quale controllano e dividono esseri umani inventano cataloghi di emozioni e producono guerre sante arte il cui concetto appartiene a chi l'ha creato a chi possiede armi più feroci e potere più vasto dovrete battervi per instaurare il vostro e non è uno scherzo uomini che hanno inventato la malattia mentale psichiatri gente che tratta cervelli per conto del governo e per dimostrarlo hanno distrutto il cervello di milioni di essere umani e così hanno inventato le droghe e i tossicomani la pazzia gli psicofarmaci inventano il bene e il male e tengono sotto controllo ogni pianta o fiore presenti su questo pianeta e hanno inventato una sola mente possibile e allora diventate incurabili uomini intellettuali che passano il tempo a frugarsi nelle tasche l'uno con l'altro uomini che collaborano con il governo leggendo giornali ascoltando radio guardando televisione giocando con i computer uomini che parlano di tabacco mortale e non una parola sulla radioattività che contiene uomini che vestono in uniforme armi nelle tasche e fanno paura perché hanno potere assoluto perché ce ne sono milioni in tutto il mondo e hanno le armi migliori e sono tutti d'accordo perché sono un esercito organizzato per difendere il cuore della 'grande macchina' le masse di gente si aprono quando passano con le loro sirene alta velocità e poi le ali si richiudono in silenzio nessuno può parlare il Grande Fratello ascolta! Fanno paura perché sequestrano uomini che nemmeno conoscono e lo fanno per conto di altri giudici direttori di manicomi e galere nazisti scienziati agenti segreti comunisti e possono fare di me quello che vogliono ma continuo a pensare che tutti loro sono una sola banda di mostri così come i cristiani gli ebrei i pacifisti i buddisti gli ecologisti gli adoratori del culo di satana i principi indiani che uccidevano i vecchi cavalli a bastonate e tutti gli altri che rappresentano sempre qualcos'altro mai il proprio io disperato guardo la luna attraverso gli alberi e vedo i milioni di esseri umani mie compagni su questa terra ma come posso distinguerli se hanno una sola espressione come cazzo faccio a capire le loro parole se non parlano come cazzo faccio a distinguere la terra dal cielo se continuano a spostarli io sono cambiato il mondo non è cambiato qui intorno a me nel silenzio ogni cosa pronuncia il suo vero nome perché non gli uomini perché non le banche merdose che usano il mio denaro per finanziare guerre ricerche fantascientifiche e quel denaro non è mio perché non gli scienziati completamente pazzi che volano nello spazio come avvoltoi perché non la chiesa cattolica che stanotte 24 dicembre '95 rinnova il suo potere sul mondo perché mi sento staccato da terra e lontano dal cielo e catene d'oro ai miei piedi milioni di uomini che tutti insieme sono un unico animale grasso e squilibrato con pelle di alluminio senza muscoli nè ossa solo l'osso del cuore che non capiscono che il nuovo mondo esiste oltre ogni stato e politica governo e religione E come dire la verità su sé stessi senza sentirsi perduti Ora che ho visto Ora che ho visto 20 anni bruciare giorno per giorno quasi immortale sento il mio corpo la mente ben fatta niente confini niente illusioni Giorni di luce i miei primi 20 anni toccato e baciato sui piedi e le mani scritto canzoni perso il mio nome gli occhi la bocca la mia vera voce suoni e parole che non servono a niente difficile dire aprire la mente Poi all'improvviso paura del vuoto Fausto in delirio Fausto in un sogno notti disconnesse tutto è irreale le strade si allargano il cielo scompare suoni privati pensieri esclusivi i sensi perduti davanti ai computer macchine di guerra agenti segreti ti rubano i giorni l'amore e la vita strano l'amore quando viene davvero offeso e umiliato fin quando non muore non puoi dormire soltanto sognare erba che brucia questo fa bene fuori da tutto fuori per sempre grande illusione la terra dei morti Ora che ho visto il tempo tornare non con gli occhi non con il cuore Forma E Sostanza Conosco le abitudini so i prezzi e non voglio comperare né essere comprato Attratto fortemente attratto Civilizzato sì civilizzato Comodo ma come dire poca soddisfazione Comodo ma come dire poca soddisfazione Soddisfazione Signore Conosco le abitudini so i prezzi e non voglio comperare né essere comprato Attratto fortemente attratto Civilizzato sì civilizzato Uno sguardo più puro sul mondo che la civiltà è ora, pagando Decidi: cosa come quando Comodo ma come dire poca soddisfazione Comodo ma come dire poca soddisfazione Soddisfazione Signore Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta Ventiquattromila pensieri al secondo fluiscono inarrestabili alimentando voglie e necessità Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta Svegliami (perizia psichiatrica nazionalpopolare) Sezionatori d'anime giocano con il bisturi Maggioranze boriose cercano furbi e stupidi Sobillano i malvagi aizzano i violenti E gli invidiosi indispongono Intanto Paolo VI non c'è più E' morto Berlinguer Qualcuno ha l'AIDS Qualcuno il PRE Qualcuno è POST senza essere mai stato niente Niente! Cerco le qualità che non rendono In questa razza umana Che adora gli orologi E non conosce il tempo Cerco le qualità che non valgono In questa età di mezzo Ha conati di vomito la terra E si stravolge il cielo con le stelle E non c'è modo di fuggire E non c'è modo di fuggire mai Mai! Svegliami svegliami svegliami... Io sono perso sono confuso Tu fammi posto allarga le braccia Dedicami la tua notte La notte successiva E un'altra ancora Dedicami i tuoi giorni Dedicami le tue notti Oggi domani ancora Stringimi forte coprimi avvolgimi Di caldo fiato scaldami di saliva rinfrescami Vorrei morire oraaa! Intanto Paolo VI non c'è più E' morto Berlinguer Qualcuno ha l'AIDS Qualcuno il PRE Qualcuno è POST senza essere mai stato niente E trema e vomita la terra Si capovolge il cielo con le stelle E non c'è modo di fuggire E non c'è modo di fuggire mai mai Svegliami svegliami svegliami... Vieni vieni vieni vieni (E trema e vomita la terra) Vieni vieni vieni vieni (Si capovolge il cielo con le stelle) Vieni vieni vieni vieni (Arde di sete e vomita la terra) Vieni vieni vieni vieni
Come Ogni Volta Sei le sbarre al mio silenzio Sei il nemico andato via Mille volte l'unica poesia Sei la cella e il prigioniero L'illusione che cadrà Mille volte l'unica realtà Tu sei l'alito che guida Le mie dita su di te sei il respiro dentro ai miei Perché Sei la prossima parola Sei la voce calma che Dà la forza a tutti i miei Perché Tu sei l'inverno in fondo al cuore Sei l'estate che non c'è Tu sei la via che passa dentro me. Quanto Amore Quanto amore, quanto amore che ho cercato. Quante ore, quante ore che ho passato, accanto a un termosifone per avere un poco di calore. Quanto amore, quanto amore che ho cercato. Quanti oggetti, quanti oggetti che ho rubato, mentre nessuno vedeva, mentre, nessuno mi guardava. Quanto amore, quanto amore che ho cercato. Dietro i vetri gialli e sporchi di una stanza, che aprono una città di ferro, senza voce, e senza una parola. Quanto amore, quanto amore ho riversato. Nelle cose più impensate e più banali, facendo collezione di farfalle o di vecchi giornali. Le persone che ho fermato per la strada, sinceramente possono testimoniare, quanto amore ho cercato, ieri, prima, di essermi impiccato, ieri, prima di essermi impiccato. Quanto amore, quanto amore, quanto amore, che ho cercato ... Quelli Come Noi
Io e un mio amico delle volte ci troviamo e ci diciamo che: quelli come noi che son venuti su un po' strani e hanno avuto sempre poche donne per le mani e covano le loro solitudini in segreto quasi con gelosia lasciandosi un po' andare solo davanti al vino forte di un bicchiere. Quelli come noi così timidi e ambiziosi piuttosto silenziosi e sempre con la testa piena di musica di arte e grandi amori e solo poche volte fan festa e spesso invece cantano perchè non hanno è quello che gli resta Quelli come noi che non valgono niente quelli come noi che non gli si darebbe un soldo Invece, quelli come noi diciamo che valgono molto e basterà che un giorno trovino un po' di forza e aiuteranno gli altri a dare un calcio al mondo e prenderanno a pugni il Re e lo Stato calpesteranno il dio per cui ogni libertà si fa peccato. Perchè, quelli come noi non han rispetto per nessuno non credono più a niente e solo hanno il difetto di essere nati un giorno tra i vigliacchi tra i vinti dalla forza della vita e di scordarselo soltanto davanti a una bottiglia ormai finita. Quello Che Mi Resta
Quello che mi resta dei tuoi giorni sono queste note tristi che si inseguono nell'aria e disegnano il tuo viso. Quello che mi resta dei tuoi giorni è quell'ultimo sorriso regalato un momento prima di andare via. Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo la malinconia. Quello che mi resta dei tuoi giorni è la smania di uscire anche se so che non c'è nessuno fuori che m'aspetta. Quello che mi resta dei tuoi giorni è la fretta di riuscire a dormire ogni notte senza ripensare a te. Quello che mi resta è il ricordo dei tuoi baci su di me. Quello che mi resta dei tuoi giorni è il rimpianto disperato di non averti fermato quando stavi andando via. Quello che mi resta dei tuoi giorni sono le parole dolci che mi riempiono la gola e che oramai non posso dirti. Quello che mi resta dei tuoi giorni è il desiderio di riaverti. Quello che mi resta dei tuoi giorni è il nulla dei tuo scarno addio senza parole senza baci come se fosse normale. Quello che mi resta dei tuoi giorni è la triste sicurezza che non mi è mai importato nulla di chi di noi avesse torto. Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo il senso d'esser morto. Borghesia
Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. Sei contenta se un ladro muore se si arresta una puttana se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana. Sei soddisfatta dei danni altrui tieni stretti i denari tuoi assillata dal gran tormento che un giorno se li riprenda il vento. E la domenica vestita a festa con i capi famiglia in testa ti raduni nelle tue Chiese in ogni città, in ogni paese. Presti ascolto all'omelia rinunciando all'osteria cosi grigia così per bene, ti porti a spasso le tue catene. Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. Godi quando gli anormali son trattati da criminali chiuderesti in un manicomio tutti gli zingari e intellettuali. Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare. Sai rubare con discrezione meschinità e moderazione alterando bilanci e conti fatture e bolle di commissione. Sai mentire con cortesia con cinismo e vigliaccheria hai fatto dell'ipocrisia la tua formula di poesia. Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. Non sopporti chi fa l'amore più di una volta alla settimana chi lo fa per più di due ore, chi lo fa in maniera strana. Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista oppure un figlio non commerciante, o peggio ancora uno comunista. Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto sempre lì fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto. Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani. Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via. L'isola Verde Vivere costa fatica, quando la vita è tutti i giorni uguale. Vivere costa fatica, quando dai giorni non nasce nient'altro che male. Ditemi come si fa, a vivere tutta la vita in questa città. Di giorno sudore d'attrezzi, di notte cercar nelle strade le donne coi prezzi. Arriva un mattino improvviso, una luce strana che entra da una finestra. E sotto è sparito il cortile, c'è un'isola verde che tinge i miei occhi di festa. Nessuno avrebbe esitato, a volare felice incontro ad un sogno così. E l'aria riempie il palato, la terra raccoglie le ossa di un uomo impazzito. Mi chiamano pazzo perché, ho sempre in mente di andarmene dalla città. Di andarmene a vivere là, nell'isola verde della mia felicità. Laggiù mi aspetta Maria, la donna che ho sempre sognato e non è stata mia. Mi aspetta dentro una casa, piena di luci, di fiori, dipinta di rosa. Laggiù mi aspettano giorni, pieni di sole, colore e di allegria. Laggiù saprei dimenticare, i muri guardiani che oggi mi fan compagnia. Ma, non vogliono ch'io viva là, nell'isola verde della mia felicità. Vogliono che viva qui, vestito di bianco e costretto a rispondere si. Ho Visto Anche Degli Zingari Felici (Introduzione) E' vero che dalle finestre non riusciamo a vedere la luce perché la notte vince sempre sul giorno e la notte sangue non ne produce, è vero che la nostra aria diventa sempre più ragazzina e si fa correre dietro lungo le strade senza uscita, è vero che non riusciamo a parlare e che parliamo sempre troppo. E' vero che sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo, un tredici o un ubriaco o quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un'obesità senza fine, di una felicità senza peso. E' vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire piuttosto che abbassare la faccia, è vero cerchiamo l'amore sempre nelle braccia sbagliate. E' vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate, è vero che i poeti ci fanno paura perché i poeti accarezzano troppo le gobbe, amano l'odore delle armi e odiano la fine della giornata. Perché i poeti aprono sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata. E' vero che non ci capiamo, che non parliamo mai in due la stessa lingua, e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero che abbiamo tanto da fare e non facciamo mai niente. E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno e una voce in cui non riusciamo a stare insieme, dove non riconosciamo mai i nostri fratelli, è vero che beviamo il sangue dei nostri padri, che odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici. Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra, ho visto anche degli zingari felici in Piazza Maggiore ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra. Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra, ho visto anche degli zingari felici in Piazza Maggiore ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra. Agosto Agosto, Improvviso si sente un odore di brace. Qualcosa che brucia nel sangue e non ti lascia in pace, un pugno di rabbia che ha il suono tremendo di un vecchio boato: qualcosa che crolla, che esplode, quancosa che urla. Un treno è saltato. Agosto. Che caldo, che fumo, che odore di brace. Non ci vuole molto a capire che è stata una strage, non ci vuole molto a capire che niente, niente è cambiato da quel quarto piano in questura, da quella finestra. Un treno è saltato. Agosto. Si muore di caldo e di sudore. Si muore ancora di guerra non certo d'amore, si muore di bombe, di muore di stragi più o meno di stato, si muore, si crolla, si esplode, si piange, si urla. Un treno è saltato. Piazza, Bella Piazza Piazza, bella piazza ci passò una lepre pazza, uno lo cucinò, uno se lo mangiò, uno lo divorò, uno lo torturò, uno lo scorticò, uno lo stritolò, uno lo impiccò e del mignolino ch'era il più piccino più niente restò. Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza... Ci passarono dieci morti i tacchi, e i legni degli ufficiali, teste calve, politicanti un metro e mezzo senza le ali, ci passai con la barba lunga per coprire le mie vergogne, ci passai con i pugni in tasca senza sassi per le carogne. Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza... Ci passò tutta una città calda e tesa come un'anguilla, si sentiva battere il cuore, ci mancò solo una scintilla; capivamo di essere tanti capivamo di essere forti, il problema era solamente come farlo capire ai morti. Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza... E fu il giorno dello stupore e fu il giorno dell'impotenza, si sentiva battere il cuore, di Leone avrei fatto senza, si sentiva qualcuno urlare "solo fischi per quei maiali, siamo stanchi di ritrovarci solamente a dei funerali". Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza... Ci passarono le bandiere un torrente di confusioni in cui sentivo che rinasceva l'energia dei miei giorni buoni, ed eravamo davvero tanti, eravamo davvero forti, una sola contraddizione: quella fila, quei dieci morti. La Morte Della Mosca Oggi è morta una mosca dopo avere volato tanti anni da sola bassa bassa su un prato. Un prato non è mai abbastanza grande perché una mosca ci si perda, ritrova sempre il suo cespuglio, il suo dolce odore di merda. Le mosche procurano noia se volano a schiera unita; da sole non danno fastidio: si schiacciano dentro due dita. Oggi è morta una mosca digrignando gli ultimi denti, subendosi l'ultima beffa, la morte appartiene ai potenti. Oggi è morta una mosca oh, mio dio che sfacelo! ronzare noiosamente tanto lontano dal cielo. Oggi è morta una mosca, crack! l'ultimo colpo di ali. Fortuna che noi siamo uomini, fortuna che siamo immortali. Oggi è morta una mosca, muriamola nel suo alveare insieme a tutte le altre onoriamola con un piccolo altare... Almeno però non si perda il senso degli ultimi stenti, alle mosche rimane la merda, il cielo appartiene ai potenti. Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza, uno lo accarezzò, uno lo abbracciò, uno se lo baciò, uno lo consolò, uno lo tranquillizzò, uno lo rallegrò, uno molto lo amò, col mignolino ch'era il più piccino la notte passò. Anna Di Francia Anna di Francia che arriva, Anna che ride, Anna che scherza, Anna che ascolta, che parla Anna che chiede, vuole sapere come andremo a finire la sera, Anna la piazza ti ama, ti ama con me. Anna racconta: l'ultima Francia com'era grigia, com'era triste, Anna racconta: il nuovo lavoro sempre camicie, solo camicie, Anna ti sembra di essere pazza Anna la piazza, la piazza ti ama con me. Anna che mi porta via e vuole bere, vuole parlare, s'infila in un'osteria forse stasera ha voglia di amore, Anna più bella, più bella che pazza Anna la piazza, la piazza ti ama con me. Anna troviamo tanti amici, uno comincia la discussione, sono momenti quasi felici, Anna mi guarda faccio il buffone "e dove sarà la cultura operaia?" Anna che scuote la testa e dice di no. Anna non vive, è da sola si è già stancata di prenderci in giro "e Luigi Nono è un coglione, l'alternativa nella cultura non è solo ideologia l'alternativa è organizzazione" Anna si arrabbia, basta parlare, Anna si alza, andiamo via e mentre la strada mi fa perdonare c'è anna che brinda alla sua anarchia, Anna imprendibile più di un momento, Anna dà un bacio alla piazza e poi se ne va. Non sarò per te un orologio, il lampadario che ti toglie il reggiseno, quando è tardi, è notte e tu sei stanca e la tua voglia come il tempo manca. Non sarò per te un esattore di una lacrima ventuno volte al mese, non conterò i giorni alle tue lune per far l'amore senza rimborso spese. Non sarò per te solo lo specchio di una faccia che non cambia mai vestito, non sarò il tuo manico di scopa travestito da amante o da marito. Non sarò quel cielo grigio quel mattino, il dentrificio che fa a pugni con il vino, non sarò la tua consolazione, e neanche il padre del tuo prossimo bambino. Per questa volta almeno sarò la tua libertà, per questa volta almeno solo la tua libertà, per questa volta almeno la nostra libertà e la piazza calda e dolce di questa città. Ho Visto Anche Degli Zingari Felici (Conclusione)
Siamo noi a far ricca la terra noi che sopportiamo la malattia del sonno e la malaria noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano, noi piantiamo il mais su tutto l'altopiano. Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane, le nostre braccia arrivano ogni giorno più lontane. Da noi vengono i tesori alla terra carpiti, con che poi tutti gli altri restano favoriti. E siamo noi a far bella la luna con la nostra vita coperta di stracci e di sassi di vetro. Quella vita che gli altri ci respingono indietro come un insulto, come un ragno nella stanza. Ma riprendiamola un mano, riprendiamola intera, riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l'abbondanza. E' vero che non ci capiamo che non parliamo mai in due la stessa lingua, e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero che abbiamo tanto da fare e che non facciamo mai niente. E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno o una voce in cui non riusciamo a stare insieme, dove non riconosciamo mai i nostri fratelli. E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri, che odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici. Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra. Ho visto anche degli zingari felici in Piazza Maggiore ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra. Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra. Ho visto anche degli zingari felici in Piazza Maggiore ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra. Io Ti Racconto
Io ti racconto lo squallore di una vita vissuta a ore, di gente che non sa più far l'amore. Ti dico la malinconia di vivere in periferia, del tempo grigio che ci porta via. Io ti racconto la mia vita il mio passato il mio presente, anche se a te, lo so, non importa niente. Io ti racconto settimane, fatte di angosce sovrumane, vita e tormenti di persone strane. E di domeniche feroci passate ad ascoltar le voci, di amici reclutati in pizzeria. Io ti racconto tanta gente che vive e non capisce niente alla ricerca di un po' d'allegria. Io ti racconto il carnevale, la festa che finisce male, le falsità di una città industriale. Io ti racconto il sogno strano di inseguire con la mano un orizzonte sempre più lontano. Io ti racconto la nevrosi di vivere con gli occhi chiusi, alla ricerca di una compagnia. Ti dico la disperazione di chi non trova l'occasione per consumare un giorno da leone. Di chi trascina la sua vita, in una mediocrità infinita con quattro soldi stretti tra le dita. Io ti racconto la pazzia che si compra in chiesa o in drogheria, un po' di vino un po' di religione. Ma tu che ascolti una canzone, lo sai che cos'e' una prigione? Lo sai a che cosa serve una stazione? Lo sai che cosa è una guerra? E quante ce ne sono in terra? A cosa può servire una chitarra? Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo neanche accorti, e continuiamo a dire e così sia. Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo accorti, e continuiamo a dire così sia. Un Uomo In Crisi
Hai notato come sono rari e fievoli i sorrisi, sulla bocca stralunata di un uomo in crisi, come guarda sempre in basso, come cerca protezione, come evita a ogni passo di attirare l'attenzione. Sui suoi occhi stanchi e bui, senza più salde certezze, come cerca con le mani sempre nuove sicurezze. Hai notato com'è facile sentirselo un po' amico, quando con l'aspetto gracile e con gesto antico, si avvicina alla tua anima, cerca in te i suoi dubbi, poi con fare indifferente fugge avvinto d'allorgoglio, fino a che non riconosce i suoi timidi sorrisi, sul tuo volto stralunato in perenne crisi. Un Uomo Nascosto
C'è un uomo nascosto in ogni vestito, in ogni maschera in ogni sorriso, in ogni parola non detta, un gesto, in ogni espressione del viso. C'è un uomo nascosto in ognuno di noi. Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare. C'è chi si nasconde in un'anima pura, e vive evitando i peccati mortali. C'è chi si nasconde facendo regali e chi tutti i giorni un'azione buona. C'è chi si nasconde in una chitarra, e canta canzoni a chi non conosce, c'è chi si nasconde in un paio di cosce e chi si fa solo i fatti suoi. C'è un uomo nascosto in ognuno di noi. Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare. C'è chi si nasconde dentro a un bicchiere, nel vino che calma il dolore e la rabbia, c'è chi si nasconde in un grande amore, chi affonda la testa giù, nella sabbia. C'è chi si nasconde in un televisore, e passa le sere a dimenticare, il tempo la vita che non gli dà niente, il tempo la vita che tarda a finire. C'è un uomo nascosto in ogni morire. Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare. C'è un uomo nascosto dentro un lavoro, in quella tuta sporca di grasso, c'è un uomo nascosto dietro ogni passo, stanco ogni rabbia e ogni voglia di pianto. C'è un uomo nascosto dietro la fame, in quel bidone di spazzatura, cercando magari un vecchio cartone, cercando una vita un po' meno dura. C'è un uomo nascosto in ogni paura. Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare. Hai Mai Visto Una Città
Hai, mai visto una città, dove i sogni rimbalzano sulle finestre ed i vetri riflettono vetri in estate e in inverno, e spalancano gli occhi a cortili quadrati e deserti. Hai, mai visto una città, dove si nasce e si muore in un grande ospedale, grattacielo moderno struttura di tipo aziendale, dove la morte è un fatto statistico del tutto normale. Hai, mai visto una città, che respinge i rifiuti della sua vita ricca, negli squallidi prati ai margini dell'abitato, dove di notte l'amore però non sa di peccato. Hai, mai visto una città, con le tristi balere di periferia, dove tra una retata e l'altra della polizia, ubriachi e puttane ricercano una compagnia. Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria. E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città. Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la ferrovia, e i binari si intrecciano ad ogni cavalcavia, e trasportano treni sempre più pieni di gente. Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la tangenziale, e le luci arancioni danno al cielo un colore anormale, e le case allibiscono ad ogni passare di camion. Hai, mai visto una città, con il freddo stampato in faccia alla gente, che cammina qua e là con le mani ficcate in tasca, e negli occhi l'attesa di un sole che porti la festa. Hai, mai visto una città, dove tutte le strade vanno in collina, ma alla fine nessuna è una strada felice e sicura ed ognuno rimane da solo con la sua paura. Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria. E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città. Morire Di Leva (A Un Amico Siciliano) Questa è la storia, di un povero soldato, che in una notte d'estate s'è ammazzato. Stringersi al collo una cinghia di cuoio, non si fa in tempo neanche a pensare muoio, non si fa in tempo neanche a pensare muoio. Solita storia, solita la canzone, solita vita, solita situazione. Soliti accordi, soliti anche i versi, solo i tuoi occhi amico quelli erano diversi, solo i tuoi occhi amico quelli erano diversi. Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva. Diceva sempre, io sono sfortunato, sia maledetto il giorno che sono nato. Con la scalogna incredibile che ho, chissà se a morire ci riuscirò, chissà se a morire ci riuscirò. Diceva sempre io starei bene solo, perso tra i ghiacci immensi dell'Alaska, di questa vita non me ne importa niente, l'hanno trovato con le mani in tasca, l'hanno trovato con le mani in tasca. Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva. Diceva sempre, quando mi sento male, mi tira su un giro in automobile. Però lo sento, che il giorno si avvicina, che finirò per sempre la mia benzina, che finirò per sempre la mia benzina. Povero corpo floscio e senza vita, l'hanno trovato due che erano ubriachi, uno a quell'altro ha detto "non ci credi, quel lampadario mi sembrano due piedi", "quel lampadario mi sembrano due piedi!". Arriva il padre, arriva in un baleno, lui e la madre han preso il primo treno, e lui che piange, la madre è una donna forte, scappare da lei riuscì solo con la morte, scappare da lei riuscì solo con la morte. Viene trovata la lettera agli amici, son come chiodi le parole che dici. Siam tutti in croce, sangue alle mani e ai piedi, certo peccato solo che tu non ci vedi, certo peccato però che tu non ci vedi. Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva. Il colonnello, col fumo nella testa, va fino in fondo lui alla sua inchiesta. Non ci fu colpa, nessuno ebbe colpa alcuna, il suo cervello cercatelo sulla luna, il suo cervello cercatelo sulla luna. Perchè non può, altro che dirsi matto, colui che compie un così insano atto. Il cappellano si associa al risultato, ricorda a tutti che uccidersi è un peccato, ricorda a tutti che uccidersi è un peccato. Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva. Ma io non credo, che tu sia morto matto, che tu non abbia capito quello che hai fatto. Rispetto sempre, chi un giorno ne ha abbastanza, e si rifiuta di vivere di speranza. Che dolce corsa, che dolce corsa pazza, certo all'inferno ci sei arrivato in carrozza, sul carrettino della tua gente antica, senza sudore stavolta senza fatica, senza sudore stavolta senza fatica. Le Lettere D'Amore (Chevalier De Pas) Fernando Pessoa chiese gli occhiali e si addormentò e quelli che scrivevano per lui lo lasciarono solo finalmente solo... così la pioggia obliqua di Lisbona lo abbandonò e finalmente la finì di fingere fogli di fare male ai fogli... e la finì di mascherarsi dietro tanti nomi, dimenticando Ophelia per cercare un senso che non c'è e alla fine chiederle "scusa se ho lasciato le tue mani, ma io dovevo solo scrivere, scrivere e scrivere di me..." e le lettere d'amore, le lettere d'amore fanno solo ridere: le lettere d'amore non sarebbero d'amore se non facessero ridere; anch'io scrivevo un tempo lettere d'amore, anch'io facevo ridere: le lettere d'amore quando c'è l'amore, per forza fanno ridere. E costruì un delirante universo senza amore, dove tutte le cose hanno stanchezza di esistere e spalancato dolore. Ma gli sfuggì che il senso delle stelle non è quello di un uomo, e si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontano... e capì tardi che dentro quel negozio di tabaccheria c'era più vita di quanta ce ne fosse in tutta la sua poesia; e che invece di continuare a tormentarsi con un mondo assurdo basterebbe toccare il corpo di una donna, rispondere a uno sguardo... e scrivere d'amore, e scrivere d'amore, anche se si fa ridere; anche quando la guardi, anche mentre la perdi quello che conta è scrivere; e non aver paura, non aver mai paura di essere ridicoli: solo chi non ha scritto mai lettere d'amore fa veramente ridere. Le lettere d'amore, le lettere d'amore, di un amore invisibile; le lettere d'amore che avevo cominciato magari senza accorgermi; le lettere d'amore che avevo immaginato, ma mi facevan ridere magari fossi in tempo per potertele scrivere... Nuotando nell'aria
Pelle: è la tua proprio quella che mi manca in certi momenti e in questo momento è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria. Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente: il cuore domanda cos'è che manca perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora. Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena. Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro l'aria è più nebbia che altro E' certo un brivido averti qui con me in volo libero sugli anni andati ormai e non è facile, dovresti credermi, sentirti qui con me perchè tu non ci sei. Mi piacerebbe sai, sentirti piangere, anche una lacrima, per pochi attimi. Mi piacerebbe sai... Lieve Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più oltrepassare in volo, in volo più in là Meglio del perdersi in fondo all'immobile Meglio del sentirsi forti nel labile. Forse, sicuro, è il bene più radioso che c'è Lieve svenire per sempre persi dentro di noi Meglio del perdersi in fondo all'immobile Meglio del sentirsi forti nel labile. Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più | |