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Scritto da Administrator   
martedì 31 agosto 2010
 


Il 3 dicembre del '39


Il 3 dicembre del '39 a stare al mondo volli provar:
mio padre, uomo ligio al partito, nome Benito mi volle dar.
Mia madre, santa donna di Dio, aggiunse un Pio per contentar
uno zio prete, che per commosso ringraziamento mi battezzò.
Appena giunto su questa terra ci fu la guerra e il genitor
che fu dei primi ad andar via dall'Albania mai più tornò.
Mia madre allora cercò lo zio per dirgli: "Pio, che mangerà?"
Egli rispose di aver pazienza; "La Provvidenza, vi aiuterà".
La provvidenza ci ha poi aiutati con i soldati della Wermacht,
poi dopo l'8, seguii gli eventi, e fui parente dello zio Sam.
Mia madre donna di gran pietà cercò in politica verginità:
sulla sua porta ci scrisse "Mary", scordai la lupa, mi chiamai Jack.
Quarantacinque: finì la guerra ma in questa terra pace non c'è:
il parabellum fanno cantare per festeggiare la libertà.
Mia madre allora che fiutò l'aria fu proletaria e si sposò
un pezzo grosso del C.L.N. e io divenni "Benski-Stalin".
I giorni passano, i tempi cambiano, i fronti cadono, la piazza calmasi.
Restaurazione, televisione, boom economico, seicento Fiat.
Mia madre, donna di grande amore, sentì nel cuore l'error di un dì:
fu clericale, democristiana e nella lana fede trovò.
Ora ho una fabbrica; solo un affanno: un miliardo all'anno appena mi dà.
Io son per la D.C. ma di sinistra e socialista diventerò.
Mia madre donna ormai d'età morì in odore di santità,
io chiesa nobili e terzo stato sempre ho fregato solo per me.

 On 3 December of '39 I wanted to stay in the world hote :

My father, a man loyal to the party, I wanted to give name Benito .

My mother , holy woman of God , he added a Pio contentar

an uncle priest who baptized me for heartfelt thanks .

When he came on this earth, there was the war and the genitor

who was the first to leave Albania she never returned .

My mother then tried his uncle to tell him : " Pio, who will eat ? "

He replied that he had patience, "Providence will help you ."

Providence has also helped us with the soldiers of the Wehrmacht ,

then after 8 , I followed the events , and was a relative of Uncle Sam.

My mother, a woman of great piety sought in political virginity :

on his door we wrote " Mary," I forgot the she-wolf , I called Jack .

Forty-five : the war ended but there is no peace in this land :

the parabellum they sing to celebrate freedom.

My mother then sniffed the air was proletarian and married

a big piece of C.L.N. and I became " Benski - Stalin " .

The days go by , times change , the fronts fall , the square calmasi .

Restoration, television, boom , six hundred Fiat .

My mother , a woman of great love , he felt in his heart an error of one day :

was clerical , Democrat and faith found in wool .

Now I have a factory , only a trouble : just give me one billion a year .

I am for the D.C. but the left and become Socialist .

My mother woman now of age died in the odor of sanctity ,

church I was always noble and third I cheated just for me.

 L'atomica cinese 


Si è levata dai deserti in Mongolia occidentale
una nuvola di morte, una nuvola spettrale che va.
Sopra i campi della Cina, sopra il tempio e la risaia,
oltrepassa il Fiume Giallo, oltrepassa la muraglia e va.
Sopra il bufalo che rumina, su una civiltà di secoli,
sopra le bandiere rosse, sui ritratti dei profeti,
sui ritratti dei signori, sopra le tombe impassibili degli antichi imperatori.
Sta coprendo un continente, sta correndo verso il mare,
copre il cielo fino al punto dove l'occhio può guardare, e va.
Sopra il volo dei gabbiani che precipitano in acqua,
sopra i pesci che galleggiano e ricoprono la spiaggia, e va.
Alzan gli occhi i pescatori verso il cielo così livido:
le onde sembra che si fermino, non si sente che il silenzio
e le reti sono piene di cadaveri d'argento.
Poi le nuvole si rompono e la pioggia lenta cade
sopra i tetti delle case, sulle pietre delle strade,
sopra gli alberi che muoiono, sopra i campi che si seccano,
sopra i cuccioli degli uomini, sulle mandrie che la bevono.
Sulle spiagge abbandonate una pioggia che è veleno
e che uccide lentamente, pioggia senza arcobaleno, che va.

It has risen from the deserts in western Mongolia

a cloud of death, a ghostly cloud that goes .

Over the fields of China, above the temple and the paddy ,

cross the Yellow River , past the wall and goes.

Above the buffalo that chew the cud , of a civilization of centuries ,

above the red flags , on the portraits of the prophets ,

on portraits of lords, unmoved over the graves of the ancient emperors .

She's covering a continent , is running towards the sea,

covers the sky to the point where the eye can see , and go.

Above the flight of seagulls that fall into the water,

over the fish that float and cover the beach, and go.

Fishermen shall lift up his eyes to heaven so livid :

waves seems to stop, you do not hear the silence

and networks are full of corpses of silver.

Then the clouds break and the rain falls slow

above the roofs of the houses, on the stones of the streets,

above the trees that die , which dry out over the fields ,

above the puppies of men, on the herds that drink it .

On a deserted beaches rain is poison

and that kills slowly , without rain rainbow that goes . 

Auschwitz 


Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino:
passato per il camino, e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve: il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana, e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare, e il vento si poserà.

I died with a hundred others, I am that I was dead child:

past the chimney, and now I'm in the wind.

Auschwitz was the snow: the smoke rose slowly

in the cold winter days and now I'm in the wind.

At Auschwitz, so many people, but only a great silence;

is strange: I can still smile here in the wind.

I ask how can a man kill his brother,

yet we are millions powder here in the wind.

Still the cannon thunders, still not happy

blood of the human beast, and yet the wind takes us.

I wonder when will that man can learn

to live without killing, and the wind shall rest .. 

 Noi non ci saremo 


Vedremo soltanto una sfera di fuoco, più grande del sole, più vasta del mondo;
nemmeno un grido risuonerà, solo il silenzio come un sudario si stenderà
fra il cielo e la terra, per mille secoli almeno, ma noi non ci saremo.
Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo
e i fiumi solcheranno la terra di nuovo, verso gli oceani correranno,
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde,
e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno, ma noi non ci saremo.
E catene di monti coperti di neve saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà, e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno, ma noi non ci saremo.
E il vento d'estate che viene dal mare intonerà un canto fra mille rovine,
fra le macerie delle città, fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà
fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo, ma noi non ci saremo.
E dai boschi e dal mare ritorna la vita, e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre per mille secoli almeno, ma noi non ci saremo.

We will see only one ball of fire, larger than the sun , the world's largest ;

not even a cry will resound , only silence like a shroud will spread

between heaven and earth, at least for a thousand centuries , but we will not be there .

Then for a year the rain will fall down from the sky

and the rivers will sail the earth again , to the oceans will run ,

and still resonate beaches of the waves,

and high in the sky shines the rainbow , but we will not be there .

And chains of mountains covered with snow border will spruce forests

never touch the hand of man , and yet the beaches of the waves resonate

and up, far away, the calm will return , but we will not be there .

And the summer wind that comes from the sea will sing a song in a thousand ruins ,

among the ruins of the city, including houses and buildings that slow time crumble

between cars and roads will rise the new world , but we will not be there .

And from the woods and the sea returns to life , and even the earth will be populated ,

between nights and days the sun will make the thousand seasons and still the world will travel

spaces ever for a thousand centuries at least , but we will not be there . 

In morte di S.F. 


Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva;
la dolce estate era già cominciata, vicino lui sorrideva.
Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava.
Non lo sapevi che c'era la morte, quel giorno che ti aspettava?
Non lo sapevi che c'era la morte? Quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano.
Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita?
Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita?
Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte.
Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire.
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi.

Long and Straight ran the road, the car was running fast ;

the sweet summer had already begun, next to him smiling.

Strong hand holding the steering wheel, the engine loud singing.

You did not know that there was death, that day was waiting for you ?

You did not know that there was death? When you are young it is strange

to think that our fate to come and take us by the hand.

You did not know , but what you heard when the road is crazy ,

when the machine is out of hand, and on another it's over?

You did not know , but what did you think when the crash killed you ,

even when the sky above is collapsed, when life has fled ?

After the silence is only reigned among the twisted metal :

on the highway looking for life, but you met death.

I would like to know what is served live, love , suffer,

spend all your days spent if you had to leave so soon .

But I want to remind you as you were , thinking that are still alive,

I want to think that I still listen and then you smile like that . 

 

 Le stelle sono tante, milioni di milioni,
la luce dei lampioni si confonde con la strada lucida.
Seduto o non seduto, faccio sempre la mia parte,
con l'anima in riserva e il cuore che non parte.
Però Giovanna io me la ricordo ma è un ricordo che vale dieci lire.
E non c'è niente da capire.
Mia moglie ha molti uomini,
ognuno è una scommessa perduta ogni mattina nello specchio del caffè.
Io amo le sue rughe ma lei non lo capisce,
ha un cuore da fornaio e forse mi tradisce,
però Giovanna è stata la migliore,
faceva dei giochetti da impazzire.
E non c'è niente da capire.
Se tu fossi di ghiaccio ed io fossi di neve,
che freddo amore mio, pensaci bene a far l'amore.
È giusto quel che dici ma i tuoi calci fanno male,
io non ti invidio niente,
non ho niente di speciale.
Ma se i tuoi occhi fossero ciliege io non ci troverei niente da dire.
E non c'è niente da capire.
È troppo tempo amore che noi giochiamo a scacchi,
mi dicono che stai vincendo e ridono
da matti, ma io non lo sapevo che era una partita,
posso dartela vinta e tenermi la mia vita.
Però se un giorno tornerai da queste parti,
riportami i miei occhi e il tuo fucile.
E non c'è niente da capire.

 he stars are many millions of millions ,

the streetlights merges with the bright road .

Sitting or not sitting , I always do my part ,

with the soul and the heart that will not start.

But Joan I still remember but it is a memory that is worth ten pounds .

And there's nothing to understand.

My wife has many men,

each is a lost bet every morning in the mirror of coffee.

I love her wrinkles but she does not understand ,

has a heart of a baker and perhaps betrays me ,

But Joan was the best ,

did some tricks so much.

And there's nothing to understand.

If you were ice and I was of snow,

how cold my love , think carefully to make love.

It's right what you say but your kicks hurt ,

I do not envy you at all,

I do not have anything special.

But if your eyes were cherries I would have nothing to say.

And there's nothing to understand.

It is too long love that we play chess,

tell me you're winning and laugh

crazy, but I did not know it was a game,

I can give it to overcome and keep my life.

But if one day return to these parts ,

bring me back my eyes and your rifle.

And there's nothing to understand.

 Pigro

Tu sai citare i classici a memoria
ma non distingui
il ramo da una foglia il ramo da una foglia Pigro!
Una mente fertile dici è alla base
ma la tua scienza
ha creato l'ignoranza ha creato l'ignoranza Pigro!
E poi le parolacce che ti lasci scappare
che servono a condire il tuo discorso d'autore
come bava di lumache stanno lì a dimostrare ch'è vero
è vero non si può migliorare
col tuo schifo di educazione
col tuo schifo di educazione
Pigro!
La capra per il latte la donna per le voglie
ma non ti accorgi
della noia che ha tua moglie
della noia che ha tua moglie
Pigro!
Tu castighi i figli in maniera esemplare
poi dici siamo liberi
nessuno deve giudicare nessuno deve giudicare
Pigro!
E poi le parolacce che ti lasci scappare
che servono a condire il tuo discorso d'autore
come bava di lumache stanno lì a dimostrare ch'è vero
è vero non si può migliorare
col tuo schifo di educazione
col tuo schifo di educazione
Pigro!

Monna Lisa

 Sì, vorrei rubarla, vorrei rubare quello che mi apparteneva sì, vorrei rubarla e nasconderla in una cassa di patate,
di patate. Il custode parigino che spiava le bambine dell’asilo ora ha la bocca piena di biglietti del museo, del museo. Lassù una civetta urla ed io ancora non ho iniziato il mio lavoro, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa... La scuola è una gran cosa e soprattutto se ti insegnano ad amare i capolavori del passato, però è un peccato che tu non li puoi vedere, né toccare.
E la cultura mi sorride fra le ombre e le tende di velluto ed io sto torturando la tela col rasoio e con le unghie, con le unghie. Il custode si lamenta, probabilmente vuole un’altra botta in testa, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa... Di sotto stanno urlando, certamente mi dicono di uscire il francese non lo afferro, per questo me ne sto ancora un poco qui a pensare a pensare. Il custode si lamenta, probabilmente vuole un’altra botta in testa, ora. Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa, Monna Lisa, Lisa Monna Lisa.


In tua assenza

Ancora
sono stato
nella tua stanza
a rompere specchi

a rompere specchi
nella tua stanza
più segreta
Di nuovo

Sui frammenti
prende forma
la memoria

Il lungo addio

Quando mi prendi
la pelle cerca un corpo che non ho mai
Posso dormire
in un letto sempre caldo e sfatto a metà

Ho i piedi bagnati e qualcosa non va
non ho mai fame e mi sento un po' giù

Vorrei andarmene un po' via
Vorrei dirti di andar via
Voglio dirti di andar via
Voglio andarmene un po' via, via

Sempre qualcuno
che dorme nel mio bagno e mangia con noi
Credi davvero
che io non riuscirei a fare quello che vuoi

Ma non riesco a dormire e il cuore non va
Ho un nodo in gola e mi sento un po' giù

Vorrei andarmene un po' via
Vorrei dirti di andar via
Voglio dirvi di andar via
Voglio andarmene un po' via, via

Non è geniale che
ci sia chi sputa sempre nel mio caffè
Non è poi male
se riesco ad addormentarmi per terra alle sei

Mi sento nervoso, qualcosa non va
Non ho più fame e mi sento un po' giù

Vorrei andarmene un po' via
Vorrei dirti di andar via
Voglio dirvi di andar via
Voglio andarmene un po' via, via

Vincent Price

Se scricchiola una porta e un maniaco s'infila
nella trama di un film
se una bambina bionda si trasforma in un mostro
sorseggiando del gin
sei più allegro che mai
che dolce piacere il terrore!

Se il gatto delle nevi falcia venti persone
dietro ad uno skilift
se c'è uno squalo bianco che divora i bagnini
di Miami Beach
solo un dubbio c'è in te:
sapere lo squalo chi è.

E allora... è Vincent Price lo sai
È proprio Vincent Price lo sai
Si inventerà fantasmi senza pietà

La lama di un coltello lucidata di fresco
sulla gola di lei
il sangue lo zampillo poi un grido funesto
so che il diavolo sei
è più allegro che mai sottile piacere il terrore!

Nel parco passi lenti non lo vedi ma lo senti
l'assassino dov'è
La madre superiora che ha murato una suora
proprio dietro il bidè
solo un dubbio c'è in te
sapere la suora chi è

Ma è Vincent Price lo sai
È proprio Vincent Price lo sai
Ti venderà fantasmi senza pietà

Ma quando alla mattina tu ti scopri allo specchio
la faccia che hai
e mentre fai la barba giunge un suono all'orecchio
sta russando anche lei
dubbi ormai non hai più quegli occhi e quel mostro sei tu

Ma Vincent Price non è
Vincent Price non è
Il trucco non c'è puoi farti paura da te.

Buon anno

La guerra è sull'altra radio
è lì da tanti anni ormai
gente che aspetta ai vetri
e i giorni non passano mai

cerchi sempre più freddi
nel panico d'inverno
crescono i vuoti di luce
ed io già ferito in amore

le braccia intrecciate nei sogni
cercando il momento più dolce
la guerra è persa da tempo
e io con nel cuore il ricordo di noi

le porte e i nervi aperti
e una voce che dice addio
mi siedo per un momento
buon anno amore mio

Non è colpa mia, non è colpa mia
lo schianto della vita è come un lampo sullo schermo
non è colpa mia, non è colpa mia
non vedi come tutto arriva sempre troppo tardi per noi

Le strade sempre più vuote
e i nastri ripetono addio
stringimi ancora più forte
adesso ho paura e non ti vedo più

l'Oriente è un'ombra in fiamme
e noi non ci sbagliamo mai
vago senso di orrore
e il veleno scende sempre più giù

Non è colpa mia, non è colpa mia
lo schianto della vita è come un lampo sullo schermo
non è colpa mia, non è colpa mia
non vedi come tutto arriva sempre troppo tardi per noi

Forse anche noi...

Forse anche noi ci siamo sbagliati
credere a tutto e a tutti tranne che a noi
sempre più lenti le stesse domande
e i soldi non bastano mai
non ho più voglia di ridere forte
non ho più voglia di ridere forte

E questa strana città che non vuole cadere
frecce bastarde che non sanno mirare
e il sangue sale agli occhi e non puoi più non vedere
quella mano che cade lontano lasciando soltanto tramonti
per noi

E la gente sempre vinta
in questa merda di mondo
indubbiamente amare è un onore
ma i conti non tornano mai
sono stanco di storie che strappano il cuore
ne ho abbastanza di vetri che tagliano il cuore

Certo è un mondo moderno ma non so dove andare
stanno aprendo le porte e io non so dove andare
e mentre tutto cade vorrei alzarmi e vedere
questo fiume che avanza s'ingrossa e travolge ogni cosa e vince
per noi

Piccole anime

And all I want is little souls
Sharon Tate Miss Monroe
come un cancro Silvya Plath
Qualcuno dice che è l'oscurità
... ma quando il fiato non ti basta mai
Ce que je veux c'est des petite âmes
Jeanne Seberg Renè Crevel
come una colpa M. Boulin
qualcuno dice che è l'umidità
... ma quando il cuore non ti basta mai

ogni reazione vuole un dubbio ma tu non ne hai
la tua vita non trema mai
la tua vita non trema mai
la tua vita non trema mai
la tua vita non trema mai

Ich enzhäle kleinen seelen
Richard Gerstl und Georg Trakl
come un capriccio Ludwig II

qualcuno dice che è l'acidità
... ma quando un grido non ti basta mai

Quod volo est parvae animae
Cleopatra vel Socrates
come un'accusa Jesus Christus

qualcuno parla e poi non dice mai
... ma quando il tempo è tutto quel che hai

 

Stracci alle fiamme

Stracci alle fiamme
occhi allungati
un colpo alle porte
in fondo, giusto in fondo alla vita
scelti orizzonti
spingi oltre il cielo
mani, mani alle porte
un soffio e voli via

donne allagate
dritte al mio cuore in centro
rapide azzurre
when I lose my way
turning on pain

swingers out of dance
swingers out of dance
swingers out of dance

stracci ai ricordi
in piccoli amici
queste signore
l'alba aspetta in fondo alla vita
pallide stragi
vuote al tornare
unghie, unghie alle porte
un soffio e poi è finita

piogge smaglianti
dritte al mio cuore in centro
rapide azzurre
when I lose my way
turning on pain

swingers out of dance
swingers out of dance
swingers out of dance

Cinque strade

Quante notti ritornano accanto a me
vorrei prendere un volo e andarmene via
e sai che vorrei
Quante volte ho pensato alle mie follie
giochi d'ombra su altari di luce via
per giungere a casa
Primavere inchiodate e spazzate via
ma questa voce su un disco che gira e gira
e non è neanche mia

Cinque strade due voci
chi avanza nel cortile
questo cuore è un cuore
che osserva la sua lama
quanta neve rovesciata
sulla punta delle dita
questo uomo è un uomo
che osserva la sua vita

Quanti giorni passati a fissare il cielo
avrei potuto ammazzarti con una mano
avessi avuto un motivo
Questi rami che crescono senza un Dio
ma questa voce su un disco che gira e gira
e non è neanche mia

Sette strade sei voci
chi avanza nel cortile
questo cuore è un cuore
che osserva la sua lama
quanta neve rovesciata
sulla punta delle dita
questo uomo è un uomo
che osserva la sua vita

Perché il mio amore

Perché il mio amore affonda in questa vita
nudo mistico affamato
Perché ho un destino oscuro e non paura
avendo aperto il cuore al mio infinito
senza soldi senza onore
libero nei sogni del mattino

Perché io credo che ogni erba è santa
così il silenzio i mantra il vuoto
il Buddha i sogni
Perché il terrore è quando il corpo esplode
urlando a morte negri mafia skinheads
India Roma e Tibet santo nel mio cuore
l'universo entra e esce
in questo corpo immobile nel vuoto

Quale mostro o quale sogno
ci ha portati via
non esiste un Dio
chiunque sia ovunque sia

Perché rinuncio ai figli in questa vita
no human flesh for the catholic throat
and the holy wars
Perché mi sveglio e immagino il futuro
e vedo uomini con uomini con donne
amarsi ovunque e non paura
solitario come un fiume
lentamente scendo verso il mare

Perché mi siedo in terra a respirare
e resto immobile per ore e ore
Perché il mio corpo è unico e mortale
ti lascio scarpe calze e fogli scritti nel silenzio
per trovare un po' di pace
poi sporcando appena il cielo
vengo nel tramonto della sera

Troppe canzoni

Troppe canzoni
troppo futuro
troppe illusioni e nuovi amori digitali

Troppo classismo
troppo proibizionismo
troppo silenzio e incomprensibili prigioni
troppa polizia

Solo perché respiro
ho illuminazioni
solo perché respiro
ho allucinazioni
solo perché respiro
ho strane emozioni

Troppo fascismo
troppo rumore
troppi computer e mostruose religioni

Troppa violenza
troppe autostrade e bombe soprannaturali
just beatin' on my brain

Solo perché respiro
ho illuminazioni
solo perché respiro
ho allucinazioni
solo perché respiro
ho strane emozioni

Fausto Rossi - Exit

Blues

Ci sono uomini che toccano il denaro come fosse energia
uomini che perdono la loro vera voce molto presto nella vita
che parlano di cose che non hanno mai visto nella loro vita
milioni di uomini a cui (altri uomini) hanno distrutto il corpo modificato i sogni posseduta la coscienza
in cambio di luce artificiale
uomini che adorano la scienza come fosse dio e nominano dio come fosse vero
e hanno affidato il proprio corpo al magico potere dell'informazione universale
uomini nascosti sotto una bandiera
e come bambini tradiscono sè stessi e gli altri per paura
che guardano la televisione solo 5 minuti alla settimana
e per questo si sentono migliori di altri uomini
ma comunque non riescono a farla finita
uomini che parlano d'arte come fosse natura e guardano la natura come fosse un quadro
uomini che prendono le difese di jugoslavi indios portoricani africani indiani
così li fanno morire
ci sono uomini giovani che entrano in 'centri sociali' come in una chiesa
e non li capisco
uomini vecchi che piangono abbandonati e muoiono soli ovunque nel mondo
ma non c'è davvero niente che possiamo fare
uomini che parlano di anima reincarnazione spirito
e non sanno nemmeno loro di che cazzo stanno parlando
uomini che detestano questa società e hanno già pronte le loro nuove regole
ma dovranno usare le armi come sempre
ci sono
milioni di uomini che hanno perso la ragione per paura della solitudine
la solitudine che opprime
la solitudine che dilata la mente
la solitudine che è malinconia di tutte le coscienze del corpo
la solitudine che è una striscia di sangue sulla propria porta lasciata dall'angelo della notte
la solitudine che umilia il potere e fa strisciare i suoi idoli ai miei piedi uno per uno
la solitudine che è potenza del corpo luce naturale e bisogno d'amore
la solitudine che è smettere di avere paura
la solitudine che è la fine del regno di dio
ogni cosa su questa terra è tenuta sotto controllo
le macchine gli uomini
milioni di uomini esseri umani rinchiusi in prigioni e manicomi
a Milano come Teheran Los Angeles Johannesburg Cuba Giappone
e non li possiamo salvare
ognuno di noi può tentare di salvare sè stesso
ci sono uomini che si preoccupano continuamente delle guerre degli altri
così nascondono la propria guerra dentro ognuno di loro
uomini che cantano parole il cui senso è la morte dell'immaginazione
che suonano musica etnica perché nelle loro vene scorre il sangue di missionari
mercanti e militari e come loro pensano un nuovo ordine del mondo
uomini che hanno inventato la parola 'arte' per mezzo della quale controllano e dividono
esseri umani inventano cataloghi di emozioni e producono guerre sante
arte il cui concetto appartiene a chi l'ha creato
a chi possiede armi più feroci e potere più vasto
dovrete battervi per instaurare il vostro e non è uno scherzo
uomini che hanno inventato la malattia mentale psichiatri gente che tratta cervelli
per conto del governo e per dimostrarlo hanno distrutto il cervello di
milioni di essere umani e così hanno inventato le droghe e i tossicomani
la pazzia gli psicofarmaci inventano il bene e il male e tengono sotto
controllo ogni pianta o fiore presenti su questo pianeta e hanno inventato
una sola mente possibile e allora diventate incurabili
uomini intellettuali che passano il tempo a frugarsi nelle tasche l'uno con l'altro
uomini che collaborano con il governo leggendo giornali ascoltando radio
guardando televisione giocando con i computer
uomini che parlano di tabacco mortale
e non una parola sulla radioattività che contiene
uomini che vestono in uniforme armi nelle tasche e fanno paura perché hanno potere
assoluto perché ce ne sono milioni in tutto il mondo e hanno le armi migliori
e sono tutti d'accordo perché sono un esercito organizzato per difendere
il cuore della 'grande macchina' le masse di gente si aprono quando passano
con le loro sirene alta velocità e poi le ali si richiudono in silenzio
nessuno può parlare il Grande Fratello ascolta! Fanno paura perché
sequestrano uomini che nemmeno conoscono e lo fanno per conto di altri
giudici direttori di manicomi e galere nazisti scienziati agenti segreti
comunisti e possono fare di me quello che vogliono ma continuo a pensare
che tutti loro sono una sola banda di mostri così come i cristiani gli ebrei
i pacifisti i buddisti gli ecologisti gli adoratori del culo di satana
i principi indiani che uccidevano i vecchi cavalli a bastonate e tutti gli altri
che rappresentano sempre qualcos'altro mai il proprio io disperato
guardo la luna attraverso gli alberi e vedo i
milioni di esseri umani mie compagni su questa terra
ma come posso distinguerli se hanno una sola espressione
come cazzo faccio a capire le loro parole se non parlano
come cazzo faccio a distinguere la terra dal cielo se continuano a spostarli
io sono cambiato il mondo non è cambiato
qui intorno a me nel silenzio ogni cosa pronuncia il suo vero nome
perché non gli uomini
perché non le banche merdose che usano il mio denaro per finanziare guerre
ricerche fantascientifiche e quel denaro non è mio
perché non gli scienziati completamente pazzi che volano nello spazio come avvoltoi
perché non la chiesa cattolica che stanotte 24 dicembre '95 rinnova il suo potere sul mondo
perché mi sento staccato da terra e lontano dal cielo e catene d'oro ai miei piedi
milioni di uomini che tutti insieme sono un unico animale grasso e squilibrato
con pelle di alluminio senza muscoli nè ossa
solo l'osso del cuore
che non capiscono che il nuovo mondo esiste oltre ogni stato e politica
governo e religione
E come dire la verità su sé stessi senza sentirsi perduti

Ora che ho visto

Ora che ho visto 20 anni bruciare
giorno per giorno quasi immortale
sento il mio corpo la mente ben fatta
niente confini niente illusioni

Giorni di luce i miei primi 20 anni
toccato e baciato sui piedi e le mani
scritto canzoni perso il mio nome
gli occhi la bocca la mia vera voce
suoni e parole che non servono a niente
difficile dire aprire la mente

Poi all'improvviso paura del vuoto
Fausto in delirio Fausto in un sogno
notti disconnesse tutto è irreale
le strade si allargano il cielo scompare
suoni privati pensieri esclusivi
i sensi perduti davanti ai computer
macchine di guerra agenti segreti
ti rubano i giorni l'amore e la vita
strano l'amore quando viene davvero
offeso e umiliato fin quando non muore
non puoi dormire soltanto sognare
erba che brucia questo fa bene
fuori da tutto fuori per sempre
grande illusione la terra dei morti

Ora che ho visto
il tempo tornare
non con gli occhi
non con il cuore

  Forma E Sostanza
Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Uno sguardo più puro sul mondo che la civiltà è ora, pagando
Decidi: cosa come quando
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Ventiquattromila pensieri al secondo fluiscono inarrestabili alimentando voglie e necessità
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta

  

Svegliami

(perizia psichiatrica nazionalpopolare)

Sezionatori d'anime giocano con il bisturi
Maggioranze boriose cercano furbi e stupidi
Sobillano i malvagi aizzano i violenti
E gli invidiosi indispongono
Intanto Paolo VI non c'è più
E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE
Qualcuno è POST senza essere mai stato niente
Niente!
Cerco le qualità che non rendono
In questa razza umana
Che adora gli orologi
E non conosce il tempo

Cerco le qualità che non valgono
In questa età di mezzo
Ha conati di vomito la terra
E si stravolge il cielo con le stelle
E non c'è modo di fuggire
E non c'è modo di fuggire mai
Mai!
Svegliami svegliami svegliami...
Io sono perso sono confuso
Tu fammi posto allarga le braccia
Dedicami la tua notte
La notte successiva
E un'altra ancora
Dedicami i tuoi giorni
Dedicami le tue notti
Oggi domani ancora
Stringimi forte coprimi avvolgimi
Di caldo fiato scaldami di saliva rinfrescami
Vorrei morire oraaa!
Intanto Paolo VI non c'è più
E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE
Qualcuno è POST senza essere mai stato niente
E trema e vomita la terra
Si capovolge il cielo con le stelle
E non c'è modo di fuggire
E non c'è modo di fuggire mai mai
Svegliami svegliami svegliami...
Vieni vieni vieni vieni (E trema e vomita la terra)
Vieni vieni vieni vieni (Si capovolge il cielo con le stelle)
Vieni vieni vieni vieni (Arde di sete e vomita la terra)
Vieni vieni vieni vieni


Come Ogni Volta

Sei le sbarre al mio silenzio
Sei il nemico andato via
Mille volte l'unica poesia
Sei la cella e il prigioniero
L'illusione che cadrà
Mille volte l'unica realtà
Tu sei l'alito che guida
Le mie dita su di te sei il respiro dentro ai miei
Perché
Sei la prossima parola
Sei la voce calma che
Dà la forza a tutti i miei
Perché
Tu sei l'inverno in fondo al cuore
Sei l'estate che non c'è
Tu sei la via che passa dentro me.

 

 Quanto Amore

Quanto amore, quanto amore che ho cercato.
Quante ore, quante ore che ho passato,
accanto a un termosifone per avere un poco di calore.
Quanto amore, quanto amore che ho cercato.
Quanti oggetti, quanti oggetti che ho rubato,
mentre nessuno vedeva, mentre, nessuno mi guardava.
Quanto amore, quanto amore che ho cercato.
Dietro i vetri gialli e sporchi di una stanza,
che aprono una città di ferro, senza voce, e senza una parola.
Quanto amore, quanto amore ho riversato.
Nelle cose più impensate e più banali,
facendo collezione di farfalle o di vecchi giornali.
Le persone che ho fermato per la strada,
sinceramente possono testimoniare,
quanto amore ho cercato, ieri, prima, di essermi impiccato,
ieri, prima di essermi impiccato.
Quanto amore, quanto amore, quanto amore, che ho cercato ...

Quelli Come Noi

Io e un mio amico
delle volte ci troviamo
e ci diciamo che:
quelli come noi
che son venuti su un po' strani
e hanno avuto sempre
poche donne per le mani
e covano le loro solitudini
in segreto quasi con gelosia
lasciandosi un po' andare
solo davanti al vino forte di un bicchiere.
Quelli come noi
così timidi e ambiziosi
piuttosto silenziosi
e sempre con la testa piena
di musica di arte e grandi amori
e solo poche volte fan festa
e spesso invece cantano
perchè non hanno è quello che gli resta
Quelli come noi
che non valgono niente
quelli come noi
che non gli si darebbe un soldo
Invece,
quelli come noi
diciamo che valgono molto
e basterà che un giorno
trovino un po' di forza
e aiuteranno gli altri a dare un calcio al mondo
e prenderanno a pugni il Re e lo Stato
calpesteranno il dio per cui ogni libertà si fa peccato.
Perchè,
quelli come noi
non han rispetto per nessuno
non credono più a niente
e solo hanno il difetto
di essere nati un giorno tra i vigliacchi
tra i vinti dalla forza della vita
e di scordarselo soltanto
davanti a una bottiglia ormai finita.

 Quello Che Mi Resta

Quello che mi resta dei tuoi giorni sono queste note tristi che si inseguono nell'aria e disegnano il tuo viso.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è quell'ultimo sorriso regalato un momento prima di andare via.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo la malinconia.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la smania di uscire anche se so che non c'è nessuno fuori che m'aspetta.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la fretta di riuscire a dormire ogni notte senza ripensare a te.
Quello che mi resta è il ricordo dei tuoi baci su di me.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il rimpianto disperato di non averti fermato quando stavi andando via.
Quello che mi resta dei tuoi giorni sono le parole dolci che mi riempiono la gola e che oramai non posso dirti.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il desiderio di riaverti.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il nulla dei tuo scarno addio senza parole senza baci come se fosse normale.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la triste sicurezza che non mi è mai importato nulla di chi di noi avesse torto.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo il senso d'esser morto.

 Borghesia

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
Sei contenta se un ladro muore se si arresta una puttana
se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana.
Sei soddisfatta dei danni altrui tieni stretti i denari tuoi
assillata dal gran tormento che un giorno se li riprenda il vento.
E la domenica vestita a festa con i capi famiglia in testa
ti raduni nelle tue Chiese in ogni città, in ogni paese.
Presti ascolto all'omelia rinunciando all'osteria
cosi grigia così per bene, ti porti a spasso le tue catene.
Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
Godi quando gli anormali son trattati da criminali
chiuderesti in un manicomio tutti gli zingari e intellettuali.
Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia
tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare.
Sai rubare con discrezione meschinità e moderazione
alterando bilanci e conti fatture e bolle di commissione.
Sai mentire con cortesia con cinismo e vigliaccheria
hai fatto dell'ipocrisia la tua formula di poesia.
Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
Non sopporti chi fa l'amore più di una volta alla settimana
chi lo fa per più di due ore, chi lo fa in maniera strana.
Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista
oppure un figlio non commerciante, o peggio ancora uno comunista.
Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto
sempre lì fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto.
Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa
sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani.
Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia
per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via.

 L'isola Verde

Vivere costa fatica, quando la vita è tutti i giorni uguale.
Vivere costa fatica, quando dai giorni non nasce nient'altro che male.
Ditemi come si fa, a vivere tutta la vita in questa città.
Di giorno sudore d'attrezzi, di notte cercar nelle strade le donne coi prezzi.
Arriva un mattino improvviso, una luce strana che entra da una finestra.
E sotto è sparito il cortile, c'è un'isola verde che tinge i miei occhi di festa.
Nessuno avrebbe esitato, a volare felice incontro ad un sogno così.
E l'aria riempie il palato, la terra raccoglie le ossa di un uomo impazzito.
Mi chiamano pazzo perché, ho sempre in mente di andarmene dalla città.
Di andarmene a vivere là, nell'isola verde della mia felicità.
Laggiù mi aspetta Maria, la donna che ho sempre sognato e non è stata mia.
Mi aspetta dentro una casa, piena di luci, di fiori, dipinta di rosa.
Laggiù mi aspettano giorni, pieni di sole, colore e di allegria.
Laggiù saprei dimenticare, i muri guardiani che oggi mi fan compagnia.
Ma, non vogliono ch'io viva là, nell'isola verde della mia felicità.
Vogliono che viva qui, vestito di bianco e costretto a rispondere si.

Ho Visto Anche Degli Zingari Felici (Introduzione)

E' vero che dalle finestre
non riusciamo a vedere la luce
perché la notte vince sempre sul giorno
e la notte sangue non ne produce,
è vero che la nostra aria
diventa sempre più ragazzina
e si fa correre dietro
lungo le strade senza uscita,
è vero che non riusciamo a parlare
e che parliamo sempre troppo.
E' vero che sputiamo per terra
quando vediamo passare un gobbo,
un tredici o un ubriaco
o quando non vogliamo incrinare
il meraviglioso equilibrio
di un'obesità senza fine,
di una felicità senza peso.
E' vero che non vogliamo pagare
la colpa di non avere colpe
e che preferiamo morire
piuttosto che abbassare la faccia, è vero
cerchiamo l'amore sempre
nelle braccia sbagliate.
E' vero che non vogliamo cambiare
il nostro inverno in estate,
è vero che i poeti ci fanno paura
perché i poeti accarezzano troppo le gobbe,
amano l'odore delle armi
e odiano la fine della giornata.
Perché i poeti aprono sempre la loro finestra
anche se noi diciamo che è
una finestra sbagliata.
E' vero che non ci capiamo,
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno
e una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli,
è vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra,
ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra,
ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.

Agosto

Agosto, Improvviso si sente
un odore di brace.
Qualcosa che brucia nel sangue
e non ti lascia in pace,
un pugno di rabbia che ha il suono tremendo
di un vecchio boato:
qualcosa che crolla, che esplode,
quancosa che urla.
Un treno è saltato.
Agosto. Che caldo, che fumo,
che odore di brace.
Non ci vuole molto a capire
che è stata una strage,
non ci vuole molto a capire che niente,
niente è cambiato
da quel quarto piano in questura,
da quella finestra.
Un treno è saltato.
Agosto. Si muore di caldo
e di sudore.
Si muore ancora di guerra
non certo d'amore,
si muore di bombe, di muore di stragi
più o meno di stato,
si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
Un treno è saltato.

 Piazza, Bella Piazza

Piazza, bella piazza
ci passò una lepre pazza,
uno lo cucinò, uno se lo mangiò,
uno lo divorò, uno lo torturò,
uno lo scorticò, uno lo stritolò,
uno lo impiccò
e del mignolino ch'era il più piccino
più niente restò.
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...
Ci passarono dieci morti
i tacchi, e i legni degli ufficiali,
teste calve, politicanti
un metro e mezzo senza le ali,
ci passai con la barba lunga
per coprire le mie vergogne,
ci passai con i pugni in tasca
senza sassi per le carogne.
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...
Ci passò tutta una città
calda e tesa come un'anguilla,
si sentiva battere il cuore,
ci mancò solo una scintilla;
capivamo di essere tanti
capivamo di essere forti,
il problema era solamente
come farlo capire ai morti.
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...
E fu il giorno dello stupore
e fu il giorno dell'impotenza,
si sentiva battere il cuore,
di Leone avrei fatto senza,
si sentiva qualcuno urlare
"solo fischi per quei maiali,
siamo stanchi di ritrovarci
solamente a dei funerali".
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...
Ci passarono le bandiere
un torrente di confusioni
in cui sentivo che rinasceva
l'energia dei miei giorni buoni,
ed eravamo davvero tanti,
eravamo davvero forti,
una sola contraddizione:
quella fila, quei dieci morti.

 La Morte Della Mosca

Oggi è morta una mosca
dopo avere volato
tanti anni da sola
bassa bassa su un prato.
Un prato non è mai abbastanza grande
perché una mosca ci si perda,
ritrova sempre il suo cespuglio,
il suo dolce odore di merda.
Le mosche procurano noia
se volano a schiera unita;
da sole non danno fastidio:
si schiacciano dentro due dita.
Oggi è morta una mosca
digrignando gli ultimi denti,
subendosi l'ultima beffa,
la morte appartiene ai potenti.
Oggi è morta una mosca
oh, mio dio che sfacelo!
ronzare noiosamente
tanto lontano dal cielo.
Oggi è morta una mosca,
crack! l'ultimo colpo di ali.
Fortuna che noi siamo uomini,
fortuna che siamo immortali.
Oggi è morta una mosca,
muriamola nel suo alveare
insieme a tutte le altre
onoriamola con un piccolo altare...
Almeno però non si perda
il senso degli ultimi stenti,
alle mosche rimane la merda,
il cielo appartiene ai potenti.
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza,
uno lo accarezzò, uno lo abbracciò,
uno se lo baciò, uno lo consolò,
uno lo tranquillizzò, uno lo rallegrò,
uno molto lo amò,
col mignolino ch'era il più piccino la notte passò.

Anna Di Francia

Anna di Francia che arriva,
Anna che ride, Anna che scherza,
Anna che ascolta, che parla
Anna che chiede, vuole sapere
come andremo a finire la sera,
Anna la piazza ti ama, ti ama con me.
Anna racconta: l'ultima Francia
com'era grigia, com'era triste,
Anna racconta: il nuovo lavoro
sempre camicie, solo camicie,
Anna ti sembra di essere pazza
Anna la piazza, la piazza ti ama con me.
Anna che mi porta via
e vuole bere, vuole parlare,
s'infila in un'osteria
forse stasera ha voglia di amore,
Anna più bella, più bella che pazza
Anna la piazza, la piazza ti ama con me.
Anna troviamo tanti amici,
uno comincia la discussione,
sono momenti quasi felici,
Anna mi guarda faccio il buffone
"e dove sarà la cultura operaia?"
Anna che scuote la testa e dice di no.
Anna non vive, è da sola
si è già stancata di prenderci in giro
"e Luigi Nono è un coglione,
l'alternativa nella cultura
non è solo ideologia
l'alternativa è organizzazione"
Anna si arrabbia, basta parlare,
Anna si alza, andiamo via
e mentre la strada mi fa perdonare
c'è anna che brinda alla sua anarchia,
Anna imprendibile più di un momento,
Anna dà un bacio alla piazza e poi se ne va.
Non sarò per te un orologio,
il lampadario che ti toglie il reggiseno,
quando è tardi, è notte e tu sei stanca
e la tua voglia come il tempo manca.
Non sarò per te un esattore
di una lacrima ventuno volte al mese,
non conterò i giorni alle tue lune
per far l'amore senza rimborso spese.
Non sarò per te solo lo specchio
di una faccia che non cambia mai vestito,
non sarò il tuo manico di scopa
travestito da amante o da marito.
Non sarò quel cielo grigio quel mattino,
il dentrificio che fa a pugni con il vino,
non sarò la tua consolazione,
e neanche il padre del tuo prossimo bambino.
Per questa volta almeno sarò la tua libertà,
per questa volta almeno solo la tua libertà,
per questa volta almeno la nostra libertà
e la piazza calda e dolce di questa città.

 Ho Visto Anche Degli Zingari Felici (Conclusione)

Siamo noi a far ricca la terra
noi che sopportiamo
la malattia del sonno e la malaria
noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano,
noi piantiamo il mais
su tutto l'altopiano.
Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane,
le nostre braccia arrivano
ogni giorno più lontane.
Da noi vengono i tesori alla terra carpiti,
con che poi tutti gli altri
restano favoriti.
E siamo noi a far bella la luna
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto,
come un ragno nella stanza.
Ma riprendiamola un mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l'abbondanza.
E' vero che non ci capiamo
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e che non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno
o una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra. 

 

CLAUDIO LOLLI:LP-UN UOMO IN CRISI-CANZ.DI MORTE-ORIG.73

 

 Io Ti Racconto

Io ti racconto lo squallore di una vita vissuta a ore, di gente che non sa più far l'amore.
Ti dico la malinconia di vivere in periferia, del tempo grigio che ci porta via.
Io ti racconto la mia vita il mio passato il mio presente, anche se a te, lo so, non importa niente.
Io ti racconto settimane, fatte di angosce sovrumane, vita e tormenti di persone strane.
E di domeniche feroci passate ad ascoltar le voci, di amici reclutati in pizzeria.
Io ti racconto tanta gente che vive e non capisce niente alla ricerca di un po' d'allegria.

Io ti racconto il carnevale, la festa che finisce male, le falsità di una città industriale.
Io ti racconto il sogno strano di inseguire con la mano un orizzonte sempre più lontano.
Io ti racconto la nevrosi di vivere con gli occhi chiusi, alla ricerca di una compagnia.
Ti dico la disperazione di chi non trova l'occasione per consumare un giorno da leone.
Di chi trascina la sua vita, in una mediocrità infinita con quattro soldi stretti tra le dita.
Io ti racconto la pazzia che si compra in chiesa o in drogheria, un po' di vino un po' di religione.

Ma tu che ascolti una canzone, lo sai che cos'e' una prigione? Lo sai a che cosa serve una stazione?
Lo sai che cosa è una guerra? E quante ce ne sono in terra? A cosa può servire una chitarra?
Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo neanche accorti, e continuiamo a dire e così sia.
Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo accorti, e continuiamo a dire così sia.

  Un Uomo In Crisi

Hai notato come sono rari e fievoli i sorrisi, sulla bocca stralunata di un uomo in crisi, come guarda sempre in basso, come cerca protezione, come evita a ogni passo di attirare l'attenzione. Sui suoi occhi stanchi e bui, senza più salde certezze, come cerca con le mani sempre nuove sicurezze.

Hai notato com'è facile sentirselo un po' amico, quando con l'aspetto gracile e con gesto antico, si avvicina alla tua anima, cerca in te i suoi dubbi, poi con fare indifferente fugge avvinto d'allorgoglio, fino a che non riconosce i suoi timidi sorrisi, sul tuo volto stralunato in perenne crisi.

Un Uomo Nascosto

C'è un uomo nascosto in ogni vestito, in ogni maschera in ogni sorriso, in ogni parola non detta, un gesto, in ogni espressione del viso. C'è un uomo nascosto in ognuno di noi.
Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare.

C'è chi si nasconde in un'anima pura, e vive evitando i peccati mortali. C'è chi si nasconde facendo regali e chi tutti i giorni un'azione buona.
C'è chi si nasconde in una chitarra, e canta canzoni a chi non conosce, c'è chi si nasconde in un paio di cosce e chi si fa solo i fatti suoi. C'è un uomo nascosto in ognuno di noi.
Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare.

C'è chi si nasconde dentro a un bicchiere, nel vino che calma il dolore e la rabbia, c'è chi si nasconde in un grande amore, chi affonda la testa giù, nella sabbia.
C'è chi si nasconde in un televisore, e passa le sere a dimenticare, il tempo la vita che non gli dà niente, il tempo la vita che tarda a finire. C'è un uomo nascosto in ogni morire.
Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare.

C'è un uomo nascosto dentro un lavoro, in quella tuta sporca di grasso, c'è un uomo nascosto dietro ogni passo, stanco ogni rabbia e ogni voglia di pianto.
C'è un uomo nascosto dietro la fame, in quel bidone di spazzatura, cercando magari un vecchio cartone, cercando una vita un po' meno dura. C'è un uomo nascosto in ogni paura.
Alza, alza, alza, di più le nostre bandiere, quell'uomo nascosto andiamo a cercare.

Hai Mai Visto Una Città

Hai, mai visto una città, dove i sogni rimbalzano sulle finestre ed i vetri riflettono vetri in estate e in inverno, e spalancano gli occhi a cortili quadrati e deserti.
Hai, mai visto una città, dove si nasce e si muore in un grande ospedale, grattacielo moderno struttura di tipo aziendale, dove la morte è un fatto statistico del tutto normale.
Hai, mai visto una città, che respinge i rifiuti della sua vita ricca, negli squallidi prati ai margini dell'abitato, dove di notte l'amore però non sa di peccato.
Hai, mai visto una città, con le tristi balere di periferia, dove tra una retata e l'altra della polizia, ubriachi e puttane ricercano una compagnia.
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria.
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città.

Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la ferrovia, e i binari si intrecciano ad ogni cavalcavia, e trasportano treni sempre più pieni di gente.
Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la tangenziale, e le luci arancioni danno al cielo un colore anormale, e le case allibiscono ad ogni passare di camion.
Hai, mai visto una città, con il freddo stampato in faccia alla gente, che cammina qua e là con le mani ficcate in tasca, e negli occhi l'attesa di un sole che porti la festa.
Hai, mai visto una città, dove tutte le strade vanno in collina, ma alla fine nessuna è una strada felice e sicura ed ognuno rimane da solo con la sua paura.
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria.
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città.

Morire Di Leva (A Un Amico Siciliano)

Questa è la storia, di un povero soldato, che in una notte d'estate s'è ammazzato.
Stringersi al collo una cinghia di cuoio, non si fa in tempo neanche a pensare muoio, non si fa in tempo neanche a pensare muoio.
Solita storia, solita la canzone, solita vita, solita situazione. Soliti accordi, soliti anche i versi, solo i tuoi occhi amico quelli erano diversi, solo i tuoi occhi amico quelli erano diversi.
Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva.

Diceva sempre, io sono sfortunato, sia maledetto il giorno che sono nato.
Con la scalogna incredibile che ho, chissà se a morire ci riuscirò, chissà se a morire ci riuscirò.
Diceva sempre io starei bene solo, perso tra i ghiacci immensi dell'Alaska, di questa vita non me ne importa niente, l'hanno trovato con le mani in tasca, l'hanno trovato con le mani in tasca.
Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva.

Diceva sempre, quando mi sento male, mi tira su un giro in automobile.
Però lo sento, che il giorno si avvicina, che finirò per sempre la mia benzina, che finirò per sempre la mia benzina.
Povero corpo floscio e senza vita, l'hanno trovato due che erano ubriachi, uno a quell'altro ha detto "non ci credi, quel lampadario mi sembrano due piedi", "quel lampadario mi sembrano due piedi!".
Arriva il padre, arriva in un baleno, lui e la madre han preso il primo treno, e lui che piange, la madre è una donna forte, scappare da lei riuscì solo con la morte, scappare da lei riuscì solo con la morte.
Viene trovata la lettera agli amici, son come chiodi le parole che dici. Siam tutti in croce, sangue alle mani e ai piedi, certo peccato solo che tu non ci vedi, certo peccato però che tu non ci vedi.
Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva.

Il colonnello, col fumo nella testa, va fino in fondo lui alla sua inchiesta.
Non ci fu colpa, nessuno ebbe colpa alcuna, il suo cervello cercatelo sulla luna, il suo cervello cercatelo sulla luna.
Perchè non può, altro che dirsi matto, colui che compie un così insano atto. Il cappellano si associa al risultato, ricorda a tutti che uccidersi è un peccato, ricorda a tutti che uccidersi è un peccato.
Porcaeva, proprio a te è toccato morire di leva.

Ma io non credo, che tu sia morto matto, che tu non abbia capito quello che hai fatto.
Rispetto sempre, chi un giorno ne ha abbastanza, e si rifiuta di vivere di speranza.
Che dolce corsa, che dolce corsa pazza, certo all'inferno ci sei arrivato in carrozza, sul carrettino della tua gente antica, senza sudore stavolta senza fatica, senza sudore stavolta senza fatica.

 

 Le Lettere D'Amore (Chevalier De Pas)

Fernando Pessoa chiese gli occhiali
e si addormentò
e quelli che scrivevano per lui
lo lasciarono solo
finalmente solo...
così la pioggia obliqua di Lisbona
lo abbandonò
e finalmente la finì
di fingere fogli
di fare male ai fogli...

e la finì di mascherarsi
dietro tanti nomi,
dimenticando Ophelia
per cercare un senso che non c'è
e alla fine chiederle "scusa
se ho lasciato le tue mani,
ma io dovevo solo scrivere, scrivere
e scrivere di me..."
e le lettere d'amore,
le lettere d'amore
fanno solo ridere:
le lettere d'amore
non sarebbero d'amore
se non facessero ridere;
anch'io scrivevo un tempo
lettere d'amore,
anch'io facevo ridere:
le lettere d'amore
quando c'è l'amore,
per forza fanno ridere.

E costruì un delirante universo
senza amore,
dove tutte le cose
hanno stanchezza di esistere
e spalancato dolore.

Ma gli sfuggì che il senso delle stelle
non è quello di un uomo,
e si rivide nella pena
di quel brillare inutile,
di quel brillare lontano...

e capì tardi che dentro
quel negozio di tabaccheria
c'era più vita di quanta ce ne fosse
in tutta la sua poesia;
e che invece di continuare a tormentarsi
con un mondo assurdo
basterebbe toccare il corpo di una donna,
rispondere a uno sguardo...

e scrivere d'amore,
e scrivere d'amore,
anche se si fa ridere;
anche quando la guardi,
anche mentre la perdi
quello che conta è scrivere;
e non aver paura,
non aver mai paura
di essere ridicoli:
solo chi non ha scritto mai
lettere d'amore
fa veramente ridere.

Le lettere d'amore,
le lettere d'amore,
di un amore invisibile;
le lettere d'amore
che avevo cominciato
magari senza accorgermi;
le lettere d'amore
che avevo immaginato,
ma mi facevan ridere
magari fossi in tempo
per potertele scrivere...

 


 Nuotando nell'aria

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente:
il cuore domanda cos'è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro

E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai...

 Lieve

 Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più
oltrepassare in volo, in volo più in là

Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.

Forse, sicuro, è il bene più radioso che c'è
Lieve svenire per sempre persi dentro di noi

Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.

Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più

 
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 09 ottobre 2013 )